Giallorosso come quella maglia che, dopo averla messa in secondo piano due anni fa, a questo punto Davide Frattesi immagina sua. Il giocatore della zona centrale del campo romano dell’Inter ritrova il Lecce, che gli evoca dolci ricordi: un gol e un assist nell’anno scorso al Via del Mare, in una delle sei gare disputate da titolare in Serie A nell’anno dello scudetto.
In questa prima metà di campionato, le gare giocate dall’inizio dall’ex Sassuolo saliranno a cinque con quella di oggi, in cui Simone Inzaghi farà rifiatare Barella e darà a Frattesi l’opportunità, a seconda dei casi, per chiudere o riaprire il caso di mercato in via definitiva. La questione e il mal di pancia sono finiti, complice pure l’infortunio di Calhanoglu che ha forzato il rinvio di qualunque decisione, un po’ sottotraccia negli ultimi tempi. Con il gong del mercato alle porte, ma, c’è da prendere una strada in via definitiva.
Per Frattesi è, appunto, l’opportunità di mandare messaggi al mondo Inter. Al di là delle vicende di mercato, e dei problemi fisici che lo hanno condizionato allorchè è stato chiamato in causa, quei pur pochi minuti giocati di recente hanno lasciato parecchi dubbi. L’Inter ha bisogno di uno come Frattesi: seppur da subentrato, per la seconda stella è tuttavia stato più che prezioso. Ma ha bisogno della sua voglia, non di un giocatore che ora mai ha capito di non poter scalfire le gerarchie e aspetta solo i titoli di coda sull’avventura in nerazzurro.
Facile immaginare che l’ex Sassuolo farà ogni cosa per dare risposte positive: la professionalità, del resto, non è mai stata in forse. Peraltro, c’è un tema legato alle richieste dell’Inter e alle offerte: le prime si potrebbero pure abbassare leggermente, appena sotto i 45 milioni di euro ventilati finora, ma non arriverà mai il momento in cui crolleranno in maniera verticale. E le seconde, finora, non sono mai arrivate. Escludendo il Napoli – nessuno in viale della Liberazione ha voglia di rinforzare i rivali -, rimane la Roma, che ma a quelle cifre non si può avvicinare a questo punto e forse no potrà farlo neanche da qui al 3 febbraio. La permanenza rimane in questo modo la soluzione più probabile: tanto vale farsela andare bene.
Image:Getty
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