Dalla Sala Tatarella della Camera dei Deputati il patron della Lazio, Claudio Lotito ha conversato in concomitanza della celebrazione dei 125 anni della società biancoceleste organizzata dal Lazio club Montecitorio. Queste le sue dichiarazioni: “Grazie per ospitarci qui alla Camera. Questo è il Parlamento italiano, ove si parla tanto e si fa poco (ride, ndr). Mi fa piacere che i colori della Lazio uniscano, vedo rappresentanti di varie fazioni politiche. Ci accomuna una passione e un sentimento autentico, un modo di essere e di vivere che i ragazzi mettono sul terreno di gioco. Noi puntiamo su risultati che siano frutto del merito”.
Sul pareggio col Napoli: “Saltuariamente ai ragazzi vengono tolte cose che meritano, l’incontro di sabato è stata particolare e sul piano del merito avremmo giusto un risultato diverso. Hanno stradominato e fatto una prestazione stagionale, dopo capitano gli episodi. L’autogol succede una volta ogni 50 palloni, è stata una cosa simpatica”.
Su cosa rappresentano la Lazio e la lazialità: “Noi siamo qui per rappresentare l’orgoglio di essere laziali. La società è nata 125 anni fa dimostrando valori importanti tanto che è stata nominata ente morale. Noi portiamo avanti i valori dello sport, il merito e il rispetto dell’essere umano. Sabato l’arbitro mi ha riferito che la Lazio non si fa mai rimproverare nei comportamenti, noi vogliamo distinguerci dagli altri e vincere per merito, non perché qualcuno dall’alto vorrebbe avere spingerci alla vittoria. Avete visto uno striscione apparso a Parma, se lo avessero fatto i laziali sarebbe successo un cataclisma. Allorchè ho prelevato questa società veniva attaccata giorno per giorno come razzista e antisemita. Nella giornata odierna la Lazio ha tre cose che la caratterizzano: un patron che fa parte della commissione Segre contro il razzismo, un consigliere che è il Patron della Fondazione Shoah, e un consigliere, il Professor Gambino, nella commissione contro razzismo e odio in Europa per l’Italia. Tutto ci possono dire meno che siamo ‘antisemiti’ o che. Parliamo con i fatti, vogliamo farlo con i risultati sul terreno di gioco. Talvolta sento dagli spalti che si ribellano, sono troppo persone per bene che cercano di sopraffarci. Vogliamo creare una formazione tale che sia da laziale. Dobbiamo allenare il fisico, la mente ma in maggior misura lo spirito. Stiamo costruendo l’Academy, non ‘stiamo per’ o ‘costruiremo’. Speriamo di edificare entro fine febbraio”.
Sulla scelta dell’allenatore e il mercato della Lazio: “Noi abbiamo portato una società forte, che nella giornata odierna combatte sul campo. A luglio venivo attaccato da tutti sull’allenatore, sulla scelta dell’allenatore. Sorrido perché ricordo le battute che feci: ‘I Ricci sono buoni per gli spaghetti. Ho preso Rovella che vale cento volte Ricci’. Ma non solo dal parere tecnico e sportivo, pure come qualità della persona. E non parliamo di Isaksen, l’ho soprannominato ‘Il Salmone’. Vedrete che il salmone vi darà grandi soddisfazioni. Bisogna combattere, noi siamo combattenti ma mai reduci. Lo faremo fino finalmente per ottenere il massimo risultato, ce lo meritiamo e ci sono le condizioni per raggiungerlo. Sta a voi crederci, il nostro motto è ‘Non mollare mai’. L’avete visto pure sabato, se fosse durata cinque minuti in più l’incontro avrebbe avuto un altro risvolto. Conte finalmente non vedeva l’a questo punto finisse l’incontro. Noi siamo qui per rimarcare di avere l’orgoglio dell’appartenenza, di essere laziali con il signor stile di vita, al di là dei colori”.
Image:Getty
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