“Ho visto una grande Inter nella prima frazione di gare, con la consueta personalità, con un gioco fluido, con un possesso palla sempre tendente alla pericolosità offensiva. È mancata la precisione nell’area piccola, deve fare ammenda la squadra di Inzaghi per non aver realizzato con la rete un buon gioco, in maggior misura con Dumfries, travolgente su Savona, che non ha mai potuto contrastarlo. Devo dire che questa volta Lautaro è mancato nel suo pezzo forte: la lucidità nell’area piccola. Nel secondo tempo le cose sono completamente cambiate. In questo anno l’Inter, forse pure per l’età media molto alta o per una incapacità psicologica di gestire la parte finale delle gare, ha subìto 16 dei 28 gol stagionali nell’ultima mezz’a questo punto. Vuol dire che la squadra ha dei problemi di gestione nella parte finale delle partite”. In questo modo Aldo Serena, ex attaccante di Juventus e Inter, ospite di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1, sul derby d’Italia di ieri in serata vinto dai bianconeri grazia al gol di Francisco Conceição.
Cosa prova un centravanti allorchè fallisce possibilità in questo modo propizie? “La punta sa che deve correre il rischio: prende gli onori allorchè segna, mentre piovono le critiche allorchè sbaglia. Lautaro ha le spalle grosse, sa gestire situazioni come queste”.
Impatto di Kolo Muani e la Juve può pensare a una remuntada Scudetto? “Penso che la Juve non possa pensare di vincere lo Scudetto. Motta deve pensare a costruire un gioco e uno spirito comune che mi pare stia trovando. Kolo Muani, per quanto riguarda individuale, è una stella: ha velocità, tecnica e grande volontà. Penso sia un individualista: ieri ha fatto l’assist, ma solo perché non poteva fare altro. Nella prima parte della gara non aveva dato un ottimo pallone a Nico Gonzalez, perché vede la porta, vorrebbe avere la rete e vive per quello e adesso è un punto di riferimento, la Juve aveva bisogno lì dinanzi che sapesse crearsi le opportunità. In futuro dovrà modificare questa sua tendenza egoistica, penalizzata pure dalla sua esperienza al Psg, ove Luis Enrique vorrebbe avere una partecipazione più totale della punta nella parte interna del gioco. La Juve aveva bisogno di un punto di riferimento finale nel reparto avanzato, cosa che non è riuscito a fare Vlahovic”.
Partita della svolta della Juventus? “Possibile, ci sono gare di alto profilo che, se vinte e giocate in il signor modo, possono dare una certezza maggiore nei propri mezzi. Ieri ha sofferto nella prima frazione di gare, ma nell’intervallo è successo qualche cosa negli spogliatoi e si è vista un’altra Juve”.
Image:Getty
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