All’indomani dell’ennesimo scontro diretto perso, al Venezia rimane poco cui aggrapparsi. Corretto la matematica, sommata ad un’altra prestazione che per un’adesso suggeriva al massimo la possibilità di ottenere un buon punto: la classifica dice che i lagunari ce la possono tuttavia fare, poichè il primo posto utile per la salvezza dista 5 punti, ma i risultati e le fragilità suggeriscono altro.
Difesa? Il primo problema è l’offensiva
Con quella di ieri sono 20 gare consecutive che il Venezia subisce gol e quello della difesa è certamente un problema per la squadra di Di Francesco. Certo che a ben vedere le gare degli arancioneroverdi tuttavia, quello della permeabilità arretrata non pare essere il primo cruccio. D’altronde se è vero che i 41 gol subiti dai veneti sono parecchi (troppi), basta vedere che una formazione come l’Udinese, ne ha subiti appena 4 in meno per comprendere che si può vivere molto bene pure concedendo qualche cosa, a patto in seguito di segnare. Ma anche i 40 subiti dal Como 13esimo, oppure i 39 del Cagliari, per citare una formazione riconosciuta come tignosa e non in questo modo facile da battere. Ma il reparto avanzato piange. Non solo per i 22 gol fatti, ma per ciò che mostra il rettangolo verde. Se con Pohjanpalo c’era un problema, con il finlandese che faticava a rendersi molte volte pericoloso, con i nuovi innesti le perplessità non sembrano essere dissipati, prima di.
Tempo scaduto? Il calendario è tosto
Lazio, Atalanta, Como, Napoli e Bologna: queste le prossime 5 partite degli arancioneroverdi che non suggeriscono un cammino facile. Insomma, dopo tante possibilità fallite negli scontri diretti, la salvezza passa per qualche cosa che adesso pare più grande pure di un miracolo. Oristanio e compagni se la giocano un po’ con tutti, ma oggettivamente i risultati non arrivano, per quanto il gruppo paia unito e sembri remare dalla stessa parte.
Image:Getty
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