La notizia della richiesta di rinvio a giudizio per Aurelio De Laurentiis per i casi Osimhen e Manolas è forse la più importante di ieri. Perché ridefinisce il metodo classico delle plusvalenze, sfruttato da praticamente chiunque, o quasi. Inter e Juventus prima di tutto, certo, ma pure tutti i club a loro collegati – come Atalanta, Sampdoria, Genoa, Udinese, etc – che nel corso degli anni si sono prestati a operazioni, diciamo in questo modo, fantasiose. Alcune possono, a posteriori, essere state ottime, un esempio su tutte quella che ha portato Dragusin a Genova, 7,3 milioni di euro pagati per 21 presenze in A, da un club di Serie B.
C’è un ma. L’opacità dell’operazione Osimhen era davvero troppo grossa da lasciar correre. Perché se Karnezis ha un valore indefinito, i tre ragazzi della Primavera – Liguori, Manzi e Palmieri – non possono valere 15 milioni di euro. In maggior misura perché a Lille non ci sono mai stati, forse per un viaggio di piacere. Il Napoli nel 2020 ha chiuso un bilancio in rosso per 18,97 milioni, mentre nel 2021 è stato di 58 milioni. Ma sono due esercizi che potevano essere “congelati” dalle leggi italiane, dunque in concreto gli azzurri non avevano bisogno di plusvalenze subito, nonostante il Covid abbia giocato un ruolo vitale su ciò che è successo.
Perché è successo? Il DCNG (Direction National du Contrôle de Gestion) è l’organismo che ha la responsabilità di monitorare i conti delle società di Ligue 1 e, nel 2020, intima al Lille di vendere per 105 milioni di euro. In alternativa la situazione è semplice: nulla iscrizione al campionato. Dopo il Covid la squadra è in una situazione economicamente disastrosa, con Gerard Lopez, patron, e Luis Campos, DS che mettono a garanzia le cessioni di Victor Osimhen e Gabriel Magalhaes. Il brasiliano va all’Arsenal per 30 milioni. Junior Alonso per 3 milioni all’Atletico Mineiro. Per Osimhen sono 76. Insomma, precisi precisi quelli che servono per iscriversi. Per tale motivo Aurelio De Laurentiis ha spiegato che economicamente non è stato un vantaggio per il Napoli, visti i conti in ordine. È vero. La complicazione non erano i suoi conti, ma per avere Osimhen servivano plusvalenze. Insomma, tre ragazzini senza un chiaro valore economico.
E in seguito c’è il caso Roma. Diawara era un ottimo prospetto, in seguito non espresso, Manolas un buon difensore. Inutile dire che pure alla Roma servivano plusvalenze – visti i bilanci sempre rosso fuoco – ma pure un giocatore della fascia centrale del campo. Ai tempi non era uno scambio impossibile da mettere in piedi, prima. Con il senno di in seguito sì. Sarà bello in seguito comprendere cosa penserà la giustizia sportiva di ciò che sta succedendo. Perché, ed è chiaro, il rischio è che ci possano essere centinaia di processi come questo nel prossimo futuro.
Image:Getty
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