L’Italia che ha perso a San Siro contro la Germania quattro mesi dopo aver perso nello stesso stadio contro la Francia si afferma squadra non tuttavia all’altezza della più grandi d’Europa. Non è tanto questione di riconoscibilità, né di qualità di gioco. Da settembre non manca l’identità in un team che pure stasera, in maggior misura nella prima frazione di gare, ha palesato di potersela giocare alla pari con la Germania. E’ piuttosto questione di esperienza, di malizia. Manca la capacità di non smarrire le certezze nei momenti più caldi del match: pure in questa gara l’Italia ha mostrato il braccino allorchè c’era da sferrare la botta decisivo. Mentre dall’altro lato la Germania non ha avuto pietà.
I dettagli a San Siro hanno fatto la differenza. E proprio i dettagli a ottobre fecero scivolare via il successo interna contro il Belgio. Aspetti non banali su cui lavorare e migliorare. Un esempio? I calci piazzati. Ricordate lo scivolone di Di Lorenzo a settembre sul gol di Barcola? Ecco, dopo quel gol otto delle nove gol subite sono figlie di un calcio piazzato con l’1-1 di stasera firmato Kleindienst come unica eccezione.
Non ricordate? Ecco un rapido recap…
A Budapest a settembre la rete di Abu Fani arriva sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti, dopo due sponde. Gol inutile ai fini del risultati, come inutile durante la partita di Udine sarà l’altra rete realizzata dal giocatore della fascia centrale del campo israeliano all’Italia. Questa volta direttamente da calcio d’angolo: gol olimpico. Ben altro peso viceversa gli altri gol subiti: la remuntada del Belgio all’Olimpico di Roma è figlia di uno schema da piazzato con conclusione vincente di De Cuyper e di una deviazione vincente di Trossard dopo una sponda di Faes lasciato inspiegabilmente solo sulla battuta di un corner.
A Bruxelles la sfanghiamo, ci salva il palo. Ma in seguito a San Siro nelle ultime due partite (tutte e due perse) s’è consumato da questo parere un autentico disastro. A novembre Adrian Rabiot ha realizzato due gol fotocopia, mentre Vicario è stato sfortunato nello spedire in rete una punizione di Digne finita sulla traversa. Stasera la botta di testa vincente di Goretzka su un corner sul primo palo ci ha condannato al definitivo 1-2. Prima l’unica eccezione, la botta di testa di Kleindienst a inizio ripresa che ha pareggiato la rete di Tonali. Non un piazzato, ma ad ogni modo un’altra palla alta che non siamo riusciti a leggere.
Image:Getty
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