Se i soldi facessero la felicità, o determinassero le vittorie, l’Inter avrebbe poche speranze di sognare il triplete. È una parola non più tabù ad Appiano Gentile, nonostante i bilanci del club nerazzurro siano lontani da quelli delle grandissime d’Europa. Simone Inzaghi, che ambizioni europee le ha coltivate sin da lunghissimo tempo, guida sul terreno di gioco una formazione costruita con il settimo fatturato – e il settimo costo del team – fra le magnifiche otto qualificate ai quarti di finale di Coppa Campioni. Tutto, fuorché scontato.
Inizia il periodo particolarmente pieno di impegni. Da domani, ci sta da mettersi in apnea. La sfida con l’Udinese inaugurerà uno sprint con la lunghezza della maratona, nove gare in ventisette giorni per comprendere quante ne giocheranno i nerazzurri da qui a fine stagione. L’incrocio casalingo con i friulani è scivoloso, l’ultimo turno di campionato ha ricordato – in quel caso al Napoli, con il sorriso interista – quanto le giornate che si prospettano facili possano diventare difficili. Ecco perché, a pochi giorni dal derby in Coppa Italia, Inzaghi dovrebbe schierare la miglior formazione possibile.
Possibile. La ripetizione è doverosa: il concetto deve fare i conti con le assenze di Lautaro, Bastoni e Dumfries. L’olandese è in patria per fare terapie, le tempistiche relative al recupero non ispirano grandissima fiducia: più facile rivederlo nel ritorno con il Bayern, che all’andata. Le buone notizie sono i ritorni in fascia: da comprendere se ci sarà pure Zalewski o si attenderà la Coppa Italia, ma Darmian e Dimarco sono pure da rodare. L’attacco rimane una curiosità: gli impegni internazionali spingono indietro Taremi e Arnautovic, ma Correa – fuori lista Champions e teoricamente in estate con un piede e mezzo fuori dal progetto – rimane una prosegue sorpresa .
Image:Getty
Segui le Ultime News Calciomercato Napoli
Segui le Ultime Notizie Napoli Calcio