Il Napoli è a sole due vittorie dal suo quarto Scudetto, che sarebbe il coronamento di un’incredibile stagione in maggior misura includendo nella considerazione il decimo posto dell’anno scorso. In questo modo Antonio Conte in conferenza stampa ha descritto il lavoro fatto fin qui con una metafora: “Penso di avere spalle larghe per gestire di situazioni, ma non posso negare che tuttavia ho un bel carico che magari in altre piazze non hai. Sono abituati a vivere queste situazioni, noi tutti abbiamo voglia di ripagare e l’abbiamo fatto, non dimentichiamo che ci è stata chiesta una bella torta e noi l’abbiamo fatto e presentata”.
In seguito continua: “Ritorno con 4 giornate d’anticipo in Champions che per la squadra e tutti è vita. Essere fra le prime due a partecipare alla Supercoppa, aver rivalorizzato il team che la scorsa stagione aveva perso tanto, aver creato euforia ed entusiasmo, tutti sold-out ad ogni partita in casa. La torta l’abbiamo preparata, è bella, ora c’è da mettere la ciliegina e pare una cosa piccolina, ma in seguito rappresenta la storia, essere ricordati per tutto il tempo a Napoli. Abbiamo tutti voglia di fare qualche cosa di straordinario, sapendo che abbiamo già fatto tanto tanto tanto. L’ho detto a loro, lo dico a voi, dobbiamo avere l’ambizione di essere ricordati. A Napoli si è ricordati se imprimiamo i nomi e cognomi in una vittoria”.
Conosce tutto dei suoi calciatori, che sensazioni ha anche a livello umano?
Loro sanno che stanno giocando per un intento non preventivabile, differente rispetto ai grandi club. Per i grandi club uno Scudetto in più o in meno non è che cambia tanto la vita, per una piazza come Napoli è storico, basti pensare che due anni fa non lo vinceva da 30 anni, da Maradona, e si sa la differenza, che tipo di differenza c’è pure nel vivere queste situazioni.
Chi è abituato vive più serenamente tutto il contesto, chi non lo vive molte volte è tutto il contesto che diventa molto ansioso, carico di tensione e dovremmo provare a tenere nel corretto peso. I ragazzi lo sanno, sanno cosa significa vincere qui, l’abbiamo visto tutti, io per primo, cosa è capitato due anni fa. Non voglio andare a quelli di Maradona, non erano nati, ma sappiamo cosa rappresenta, devi eventi che non avvengono molte volte e se hai la bravura di farne parte e la fortuna significa rimanere nella storia pure della città”.
Image:Getty
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