Se in Italia si è parlato per tutto il mese di maggio e pure in passato di Triplete, molte volte a sproposito, nella vicina Svizzera c’è chi ha appena festeggiato il successo nella coppa nazionale dopo aver trionfato in campionato. È il Basilea di Fabio Celestini e di Luigi Nocentini, viceallenatore del tecnico svizzero, che racconta la cavalcata vincente dei rossoblu: “Allorchè è giunto il mister la squadra era in una situazione difficile, più vicini alla retrocessione che alle posizione di testa. Quest’anno ci era stato chiesto di arrivare nelle prime sei per iniziare a mettere le basi sulla ricostruzioni, viceversa siamo andati oltre rosea aspettativa, vincendo il campionato e la coppa. Penso sia stato fatto un lavoro straordinario”.
Da ove arriva Luigi Nocentini e perché Fabio Celestini l’ha voluta fortemente come secondo?
“Il mister ha studiato in Italia ed è stato giocatore in Spagna e Francia, conosce bene il calcio europeo e voleva che il suo gruppo avesse una forte impronta italiana. Mi ha offerto di farne parte e sono stato contento di mettermi in gioco in questo ruolo. Quanto a me, il mio percorso lavorativo è abbastanza variegato (ride, ndr)”.
Sentiamo:
“Giocavo nei Dilettanti allorchè ho preso il patentino da match analyst, li ho iniziato a collaborare con mister Calzona, adesso commissario tecnico della nazionale slovacca e allora vice di Sarri. Dapprima ho aiutato l’Empoli da collaboratore esterno, dopo aver smesso di giocare. E’ stata una cavalcata bellissima, ho preso il patentino UEFA B nel 2015 e ho seguito il mister Sarri pure a Napoli, ove ho assaporato la Champions e sfiorato lo Scudetto nel famoso anno dei 91 punti entrando a pieno titolo nello gruppo. Dopo mi ha chiamato Shevchenko, tramite lui sono stato viceallenatore al Dnipro, e in seguito l’ho seguito sia al Genoa che all’Ucraina, che siamo riusciti a portare ai quarti di finale dell’Europeo, in seguito perso con l’Inghilterra. Sono ricordi bellissimi che mi porterò sempre dentro. Dopo l’Ucraina sono tornato a Empoli, nello gruppo di Zanetti prima e Andreazzoli in seguito”.
E la Svizzera?
“Come dicevo prima, Celestini voleva dare una impronta italiana allo gruppo e mi ha chiamato: ho accettato con entusiasmo questa nuova partita ed eccoci qui a festeggiare questo doppio titolo. Il mister è cresciuto calcisticamente attingendo abbondantemente dalla nostra cultura, ha un bel mix di conoscenze e fa un gioco basato sulla qualità del gioco. In campionato abbiamo avuto la miglior difesa e di gran lunga il miglior attacco, segnando più di 80 gol”.
Image:Getty
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