Moise Kean, a Firenze, è trattato con i guanti bianchi. Sarà perché ha iniziato a segnare presto, con tutta probabilità perché ha trascinato la squadra al sesto posto con il primato di punti da tempo immemore. Ha guadagnato la Nazionale, diventando il faro nella notte contro la Germania – e la sua assenza contro la Norvegia si affare concluso sentire parecchio – e fa sognare il tifoso viola, che finalmente si identifica in un altro grande centravanti. Non capitava dai tempi di Vlahovic, goduto pochissimo – troppo poco – pure per le questioni contrattuali che ha ereditato adesso alla Juventus.
Per tale motivo Moise Kean dovrebbe restare alla Fiorentina. Il condizionale è più che mai obbligatorio perché la sensazione è che da qui al 15 di luglio, allorchè scadrà la clausola risolutoria da 52 milioni di euro, se ne sentiranno tante. Il Manchester United non convince perché non gioca la Champions. Il Napoli lo fa e potrebbe tranquillamente pensare di spendere quei soldi per un giocatore che può giocare sia con Lukaku sia da prima punta, da nove puro, senza peggiorare il proprio rendimento.
Moise Kean ha già preso diversi treni. Juventus, Paris Saint Germain, Everton. Ma ne ha persi altrettanti, pure quello con i parigini, nella stagione migliore della sua carriera esclusa quella con la Fiorentina. Di conseguenza è normale pensare a ciò che sarà, al futuro, ma pure attualmente. Restare a Firenze potrebbe significare definitiva consacrazione, pronto per una squadra di alto livello. In cui c’è già stato più anni, forse un po’ troppo acerbo per rispondere a certe sollecitazioni. Ma i treni, allorchè passano, vanno presi. Perché potrebbero non ripassare.
Image:Getty
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