Altro che gioco con i piedi. O meglio, non è stata quella la motivazione principale. Per la prima volta il Paris Saint-Germain nella giornata di ieri ha spiegato i veri motivi che hanno spinto i campioni d’Europa questa estate a mettere in vendita Gianluigi Donnarumma e a scommettere Lucas Chevalier. Come prevedibile, non è stato tanto un discorso tecnico quanto economico. E’ una scelta figlia del nuovo corso Luis Enrique che dopo la separazione di Kylian Mbappé ha imposto una regola ben precisa: il gruppo prima del singolo.
La squadra è più importante di chiunque altro. “Per quel che riguarda Donnarumma, una combinazione di circostanze ha portato a questa decisione. Allorchè chiede uno stipendio al livello del PSG di prima, non dell’attuale PSG…”, ha riferito Luis Campos, il consulente strategico del club di Al-Khelaifi che dopo ha aggiunto: “Ci siamo presi del tempo per discutere della questione Gigio. Eravamo obbligati a trovare soluzioni se non riuscivamo a conquistare un accordo con lui”. In conclusione la soluzione è stata Chevalier, classe 2001 giunto dal Lille per circa 40 milioni di euro più lauti bonus.
Donnarumma a Parigi guadagnava oltre dieci milioni di euro a stagione bonus compresi. La base fissa era superiore ai sei milioni e proprio quella base voleva accrescere per un nuovo accordo che il capitano della Nazionale, alle sue condizioni, avrebbe sicuro sottoscritto. “Parigi è casa mia”, ha reiteratamente detto negli scorsi mesi l’estremo difensore classe ’99 salvo dopo scoprire dopo il ritorno dalle vacanze estive che doveva trovarsi una nuova squadra. Che non rientrava più nei piani del PSG.
Il saluto più che al gioco coi piedi era evidentemente legato all’aspetto economico. Ora Ousmané Dembele, molto con tutta probabilità il futuro Pallone d’Oro, ha uno stipendio netto da 8.8 milioni di euro più bonus (dati ‘L’Equipe’ marzo 2025, ndr), sta seguendo capitan Marquinhos e dopo Hakimi. Kvaratskhelia, giunto lo scorso gennaio, ha concordato un ingaggio da 6.6 milioni di euro netti l’anno. Donnarumma nei prossimi tre anni guadagnerà rispettivamente 15, 16 e 17 milioni di euro lordi a stagione più bonus. Al netto, siamo sulle cifre di Dembélé e con tutta probabilità pure qualche cosa in maggior misura. Inaccettabile per un club che rimane, per distacco, quello col monte-ingaggi più alto della Ligue 1, ma che dopo la separazione di Mbappé ha varato una politica ingaggi più coerente e precisa. Col gruppo prima del singolo.
Image:Getty
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