Il Napoli ha vinto l’ultimo scudetto grazie ai gol di Scott McTominay, ex Manchester United, un giocatore che in Inghilterra aveva poco spazio e che in Serie A è diventato assoluto protagonista. Dopo l’intuizione vincente, il Napoli si è ripetuto. In Premier League risultati esuberi ce ne sono stati tanti altri di giocatori. Uno era rimasto addirittura senza contratto. Il Napoli allora ne ha approfittato: detto, fatto. Altri due colpi inglesi che già stanno dando i propri frutti, i propri risultati. Oggi il Napoli esulta non solo per le reti di McTominay ma anche per quelle di De Bruyne e Hojlund. Tutti con Manchester nel destino. Tutti già a segno nelle prime giornate di campionato. Altre due operazioni al momento vincenti da parte di un club lungimirante che non disdegna anche le occasioni di mercato e che oltre ai soliti investimenti a lungo termine ha anche scelto di puntare su un campione assoluto come Kdb a parametro zero. Ora dunque sono tre i giocatori ex Premier, ex Manchester, tra City e United, a far sorridere Conte e a far vincere il Napoli.
Hojlund, riecco la Serie A due anni dopo
Le ultime partite di premier League avevano comunque lasciato una traccia. Nonostante le difficoltà, nonostante i 26 gol in due anni che non sono pochi ma neppure troppi, il Napoli aveva continuato ad apprezzare le doti e le qualità di Rasmus Hojlund, l’ex enfant prodige dell’Atalanta, nove gol nell’annata 2022/23 prima del trasferimento proprio allo United. Il primo gol contro la Fiorentina ha subito confermato che le qualità sono indiscusse e che in Serie A il danese, anni 22, può fare la differenza. Anche per questo motivo il Napoli lo ha scelto per sostituire l’infortunato Lukaku e per affiancarlo a Lucca per completare l’attacco. Hojlund non era nei pensieri del Napoli che cercava altro, altri ruoli da rinforzare, poi l’emergenza ha dirottato di nuovo le attenzioni del ds Manna allo United. Le premesse, come per McTominay, sono incoraggianti.
Il colpo a zero più importante della storia di Adl
L’assalto e poi l’accordo con De Bruyne rappresenta un unicum per De Laurentiis. Mai era arrivato un giocatore così importante a parametro zero da quando c’è lui come presidente del club azzurro. Il Napoli ha fiutato l’affare e così Kdb oggi veste la maglia numero undici del Napoli dopo anni e anni al City con la fascia al braccio e decine di trionfi, Triplete compreso con vittoria in finale contro l’Inter in Champions League nel 2023. Le prime partite in Serie A sono indicative rispetto non solo al suo valore ma anche alla sua totale disponibilità e capacità a reinventarsi tatticamente nel campionato italiano. Oggi Kdb gioca ovunque, è un tuttocampista e Conte lo utilizza come faro della manovra che si aggiunge a Lobotka e che gioca ora come centrocampista centrale e ora come sottopunta o mezzala. Dal dischetto, poi, la solita freddezza. Gran colpo per il Napoli e Kdb a 34 anni si dimostra non solo integro ma anche brillante, pronto a farsi spazio tra i giovani con il suo calcio, la sua classe.
McTominay, l’Mvp che è anche una garanzia
Scott McTominay è costato trenta milioni, è arrivato un anno fa, ha segnato dodici gol in campionato, ha vinto lo scudetto e ha conquistato anche la palma di Mvp dell’ultima Serie A, ovvero il miglior giocatore del campionato che si è concluso a maggio col tricolore celebrato al Maradona. Quest’anno McT è stato subito protagonista segnando la prima rete stagionale contro il Sassuolo. Per il Napoli e per Conte rappresenta una garanzia. Con l’arrivo di Kdb ha anche cambiato leggermente modo di giocare e ruolo, ma poi le qualità principali restano così come la prerogativa del gol. Per lo United è già un rimpianto. L’ennesimo caso di giocatore incompreso che al Manchester se ne stava spesso in panchina e al Napoli non solo è diventato subito titolare ma oggi è insostituibile e imprescindibile. Questione di fiducia.