Brutte notizie in casa Napoli: gli esami strumentali hanno confermato la peggior diagnosi per André-Frank Zambo Anguissa, che dovrà stare fermo per un periodo compreso tra le 10 e le 12 settimane a causa di una lesione di alto grado al bicipite femorale. Un’assenza pesante che si aggiunge a quella di Kevin De Bruyne, out fino alla prossima primavera. La squadra di Antonio Conte, quindi, si trova ad affrontare un’emergenza di lungo corso in un momento delicato della stagione.
Il tecnico azzurro dovrà gestire assenze fondamentali nel corso dei prossimi impegni, in particolare con il complicato trittico che vedrà il Napoli affrontare l’Atalanta il 22 novembre e il Qarabag il 25 novembre. Il calendario si preannuncia fitto e denso di insidie, e Conte è chiamato a trovare subito soluzioni concrete per mantenere competitive quelle caratteristiche di intensità e organizzazione che contraddistinguono la sua squadra.
Ad oggi, le opzioni per sostituire Anguissa sono sostanzialmente due. La prima e più naturale è quella di affidarsi a Eljif Elmas, già impiegato con successo ad inizio stagione nei panni del centrocampista camerunese. Il giocatore macedone è considerato da Conte un vero e proprio jolly, apprezzato per la sua intensità, la disciplina tattica e la capacità di inserirsi negli spazi. Elmas riesce a garantire quella pressione alta che è il fulcro del pressing organizzato proposto dall’allenatore partenopeo.
L’alternativa è rappresentata da Billy Gilmour. Lo scozzese, un anno fa, aveva dimostrato grande maturità nel sostituire proprio Anguissa durante una fase dell’anno particolarmente complicata, muovendosi con efficacia sia come playmaker aggiunto vicino a Lobotka, sia come mezzala di qualità in grado di dettare i tempi. Tuttavia, Gilmour ha recentemente accusato dei problemi fisici che lo hanno costretto a saltare gli impegni con la nazionale, rendendo incerto il suo utilizzo immediato e soprattutto continuativo.
Dietro agli interpreti più esperti spicca la carta Vergara, classe 2003, un prospetto promosso da Conte fino all’esordio in Serie A ma finora utilizzato con grande cautela. Il giovane centrocampista potrà vedere un aumento dei suoi minuti solo in caso di emergenze gravi, vista la delicatezza della situazione in un reparto nevralgico come quello di centrocampo.
Guardando al medio-lungo periodo, l’atteso rientro di Lukaku a metà dicembre potrebbe aprire nuove possibilità tattiche per Conte. Il tecnico potrebbe decidere di alleggerire il carico sugli interni di centrocampo adottando un 4-2-3-1 oppure un 4-4-2 più diretto, con una doppia punta formata da Big Rom e Hojlund o Lucca a supporto. Questo assetto offrirebbe un baricentro più verticale al Napoli, compensando così le assenze in mediana e mantenendo l’efficacia del gioco della squadra.
Per il momento, però, si procede partita dopo partita. La sfida contro l’Atalanta rappresenta un test importante e la scelta più logica per Conte sarà quella di schierare Elmas nel ruolo di Anguissa, affiancato in mediana da Lobotka e McTominay. Una soluzione che serve a non stravolgere troppo gli equilibri e a mantenere la solidità necessaria per affrontare un calendario così impegnativo.