Ospite di lusso nella giornata odierna a ‘Sky Calcio Club’. Negli studi della trasmissione condotta da Fabio Caressa è effettivamente presente l’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini: “L’episodio di Kessie non l’ho visto perché ero in macchina. Secondo la mia opinione l’episodio di ieri è tuttavia diverso, ciò che sapeva Irrati è che aveva fatto gol Palomino e conseguentemente era in fuorigioco, lui ha dato gol. Forse è stato uno sbaglio di comunicazione, ma se fosse dato un fuorigioco attivo sarebbe andato a rivederlo. Non ci sta giustificazione perché non può decidere il VAR se il fuorigioco è attivo o passivo. Queste registrazioni fra loro sembrano segreti di Stato, dovrebbero farcele ascoltare. Ci può stare pure l’errore, basta ammettere di aver fatto un pasticcio, in caso contrario rimane sempre il dubbio di qualche cosa che non va bene. Ci sta la possibilità di fare chiarezza, dopo sicuramente l’errore dell’arbitro va accettato. C’era un rigore netto su Zapata, ma quello è uno sbaglio dell’arbitro e lo accetti. L’episodio del secondo gol viceversa è tuttavia più pesante”.
Ospite di lusso nella giornata odierna a ‘Sky Calcio Club’. Negli studi della trasmissione condotta da Fabio Caressa è effettivamente presente l’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini: “L’episodio di Kessie non l’ho visto perché ero in macchina. Secondo la mia opinione l’episodio di ieri è tuttavia diverso, ciò che sapeva Irrati è che aveva fatto gol Palomino e conseguentemente era in fuorigioco, lui ha dato gol. Forse è stato uno sbaglio di comunicazione, ma se fosse dato un fuorigioco attivo sarebbe andato a rivederlo. Non ci sta giustificazione perché non può decidere il VAR se il fuorigioco è attivo o passivo. Queste registrazioni fra loro sembrano segreti di Stato, dovrebbero farcele ascoltare. Ci può stare pure l’errore, basta ammettere di aver fatto un pasticcio, in caso contrario rimane sempre il dubbio di qualche cosa che non va bene. Ci sta la possibilità di fare chiarezza, dopo sicuramente l’errore dell’arbitro va accettato. C’era un rigore netto su Zapata, ma quello è uno sbaglio dell’arbitro e lo accetti. L’episodio del secondo gol viceversa è tuttavia più pesante”.
Ha un po’ cambiato il modo di fare calcio, avvicinando l’Atalanta all’Europa.
“È un grande orgoglio per me, se ci fosse pure solo un elemento che ha condizionato altre squadre sarebbe un attestato incredibile. Sono stato considerato per parecchi anni un pazzo, che giocava un calcio che non aveva futuro, pure allorchè avevo fatto buoni risultati al Genoa dieci anni fa. Devo ringraziare società e calciatori che mi hanno aiutato a realizzarlo”.
Lei si ispira al calcio totale olandese.
“Io ho iniziato a giocare a zona con un allenatore che si chiamava Catuzzi, all’epoca Zeman era in Serie C, l’unica squadra che giocava a zona era il Pescara, Sacchi all’epoca era tuttavia al Rimini. Più che la zona è stato il pressing ciò che ha cambiato il mio modo di vedere il calcio, molto più con la palla e con il possesso. Dopo sicuramente in questi anni penso di essere cambiato”.
L’avvio di stagione è stato complicato.
“Questa stagione è stata una stagione strana per gli infortuni che hanno colpito trasversalmente tutte. Difficile dire se c’entri il Covid, l’Europeo o le tante gare, spero che un giorno la scienza si aiuti. È indubbio che tutte, chi prima o chi dopo, hanno avuto il signor numero di infortuni. Noi li abbiamo avuti all’inizio e non ci erano mai capitati tutti questi problemi muscolari. Piano piano ne stiamo venendo fuori, ma è un bel tema”.
Image:Getty
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