Angoscia, preoccupazione, rabbia, ottimismo, fiducia, frustrazione. Sono parecchi e diversi i sentimenti che sta provando la tifoseria granata a poche ore dalla deadline imposta dalla Federazione. Mentre sul web un team di facinorosi è stato segnalato alle autorità competenti per aver sfogato la comprensibile preoccupazione in modo illecito (fra minacce e diffamazioni), i veri rappresentanti della curva hanno scelto la strada dell’attesa mostrando dignità sportiva e civiltà assoluta. Il Centro di Coordinamento Salernitana Club, rappresentato dal patron Riccardo Santoro, conferma di “aver scritto una lettera di chiarimenti ai trustee, non abbiamo avuto nessuna risposta e siamo delusi. Ora, pur di dirimere a questo strazio, siamo disposti pure ad accettare un’esclusione. Siamo dispiaciuti perchè tutte queste vicende allontanano le nuove generazioni dalla Salernitana, il silenzio delle istituzioni è stato assordante e ce ne ricorderemo allorchè saremo chiamati a votare in futuro”. Durissimo pure lo sfogo di Salvatore Orilia, patron del Salerno Club 2010: “Nemmeno nelle trame più crudeli dei film horror si prevede una deadline nella notte di Capodanno, ho deciso di non vivere la serata con la mia famiglia e di stare in disparte a vivere questo dramma sportivo. Auguro ai protagonisti di questa vicenda di brindare con il nostro stesso stato d’animo: Salerno non meritava questo trattamento, se siamo tornati in A è in maggior misura grazie alla spinta dello zoccolo duro”.
Angoscia, preoccupazione, rabbia, ottimismo, fiducia, frustrazione. Sono parecchi e diversi i sentimenti che sta provando la tifoseria granata a poche ore dalla deadline imposta dalla Federazione. Mentre sul web un team di facinorosi è stato segnalato alle autorità competenti per aver sfogato la comprensibile preoccupazione in modo illecito (fra minacce e diffamazioni), i veri rappresentanti della curva hanno scelto la strada dell’attesa mostrando dignità sportiva e civiltà assoluta. Il Centro di Coordinamento Salernitana Club, rappresentato dal patron Riccardo Santoro, conferma di “aver scritto una lettera di chiarimenti ai trustee, non abbiamo avuto nessuna risposta e siamo delusi. Ora, pur di dirimere a questo strazio, siamo disposti pure ad accettare un’esclusione. Siamo dispiaciuti perchè tutte queste vicende allontanano le nuove generazioni dalla Salernitana, il silenzio delle istituzioni è stato assordante e ce ne ricorderemo allorchè saremo chiamati a votare in futuro”. Durissimo pure lo sfogo di Salvatore Orilia, patron del Salerno Club 2010: “Nemmeno nelle trame più crudeli dei film horror si prevede una deadline nella notte di Capodanno, ho deciso di non vivere la serata con la mia famiglia e di stare in disparte a vivere questo dramma sportivo. Auguro ai protagonisti di questa vicenda di brindare con il nostro stesso stato d’animo: Salerno non meritava questo trattamento, se siamo tornati in A è in maggior misura grazie alla spinta dello zoccolo duro”.
E nel frattempo in città sono stati esposti diversi striscioni con slogan “Liberatela”, alcuni tifosi della provincia hanno scritto una lettera al Sindaco Vincenzo Napoli. “Sono un innamorato folle di Salerno e della Salernitana, piango all’idea di essere esclusi per la terza volta in quindici anni. Siamo reduci da due fallimenti, c’è gente che è morta per la maglia granata e non possono rifiutare offerte concrete come quella del notaio Orlando” dice ad esempio Vincenzo Lodato, autentica istituzione a Cava dei Tirreni. Il mondo ultras è in attesa, da tempo aveva espresso la propria linea contro la multiproprietà e ha chiesto espressamente al patron della FIGC Gabriele Gravina di non fare sconti. Pure a costo di sparire e ripartire dai dilettanti. In caso di malaugurata estromissione, potrebbe partire una sorta di class action e di protesta collettiva. Lotito e Mezzaroma, effettivamente, resterebbero proprietari dei segni distintivi e, dunque, del cavalluccio e della storica denominazione sociale. In teoria avrebbero dovuto girare il marchio al Comune a titolo gratuito come previsto dal bando pubblico emesso nel 2011, ma nessun accordo scritto c’è stato fra le parti e c’è il pericolo di un nuovo contenzioso. Ma Salerno spera che si tratti solo di una paura infondata. Da Roma assicurano che entro lunedì ci sarà la nuova proprietà e che, nelle settimane successive, ci saranno cambiamenti pure in dirigenza. Sarà un brindisi di mezzanotte amaro, con uno sguardo allo champagne e uno al cellulare. Ma non è detto che sotto l’albero non possa esserci una lieta notizia.
Image:Getty
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