D’Amico è uno abituato ad agire nell’ombra. Vi si muove con naturalezza, lasciando sparute tracce molto molte volte difficili da decriptare. Se i nomi che gravitano attorno al mercato del Verona sono – come minimo in apparenza – pochi, dunque, non significa necessariamente che in via Olanda non si stia lavorando per potenziare la rosa a gennaio. Non siamo nel campo astratto delle congetture, ma delle volontà dichiarate: del resto, lo stesso Tudor, dopo la partita contro la Fiorentina che ha chiuso il 2021 dell’Hellas, ha riconosciuto che “qualche cosa succederà: c’è sempre da migliorare, in alternativa il rischio è che gli altri ti sorpassino”.
D’Amico è uno abituato ad agire nell’ombra. Vi si muove con naturalezza, lasciando sparute tracce molto molte volte difficili da decriptare. Se i nomi che gravitano attorno al mercato del Verona sono – come minimo in apparenza – pochi, dunque, non significa necessariamente che in via Olanda non si stia lavorando per potenziare la rosa a gennaio. Non siamo nel campo astratto delle congetture, ma delle volontà dichiarate: del resto, lo stesso Tudor, dopo la partita contro la Fiorentina che ha chiuso il 2021 dell’Hellas, ha riconosciuto che “qualche cosa succederà: c’è sempre da migliorare, in alternativa il rischio è che gli altri ti sorpassino”.
Mercato in entrata: un centrale e un mediano. In seguito il vice-Lazovic?
Indipendentemente da quelle che saranno le uscite, le caselle da riempire si sono moltiplicate cammin facendo in questo girone d’andata. Il grave infortunio di Dawidowicz rischia di ridisegnare l’ordine di priorità: la scelta di Tudor, che contro la Fiorentina ha preferito adattare Tameze al ruolo di terzo anziché schierare Cetin, è la riprova definitiva del fatto che il turco sia totalmente avulso dal progetto tecnico del suo allenatore. All’esigenza di rimpolpare la batteria di centrali si era aggiunta quella squisitamente numerica di affiancare un esterno di riserva allo stakanovista Lazovic, aspettando che rientri pure Frabotta, ma il vicinissimo arrivo di Depaoli potrebbe (condizionale di precetto) chiudere ogni discorso sugli esterni. L’offensiva è più che completo, a meno di eventuali uscite, pure se Miranchuk è una ghiotta opportunità in corso di valutazione. Un altro identikit tracciato da Tudor è quello di un metodista di nerbo e sostanza, per ampliare il ventaglio di scelte in un reparto che per alcune settimane rimarrà orfano pure di Martin Hongla, convocato dal suo Camerun per la Coppa d’Africa.
Mercato in uscita: Barak il pezzo pregiato, esuberi da sistemare
Il patrimonio tecnico che il Verona è riuscito nuovamente a effettuare il rinnovo de è certificato dai diffusi apprezzamenti delle big italiane (e non solo) per i pezzi più pregiati della bottega gialloblù. L’attaccante di diamante è sicuramente Barak, che ha mercato in Premier (il West Ham è la squadra che si è mosso in maniera più convinta) e sicuramente in Italia. Casale è partito gregario ed è diventato quasi irrinunciabile: una crescita verticale che ha attirato l’attenzione di Lazio e Napoli, tutte e due alla ricerca di un difensore polivalente per arricchire il reparto. Cancellieri ha bisogno di farsi le ossa, e chissà che dinanzi ad una prospettiva che soddisfi tutti non possa partire, sicuramente a titolo temporaneo. Per Kalinic il richiamo di casa (sponda Hajduk, nello specifico) potrebbe pertanto essere più forte che in passato, Lasagna è chiuso da Simeone e potrebbe volersi rilanciare altrove: il Cagliari ha chiesto informazioni, la stessa Lazio l’ha inserito nella sua short list senza sin qui affondare la botta. Ragusa è a tutti gli effetti un esubero e gli si cercherà una sistemazione. Non è escluso che la medesima sorte capiti pure a Kevin Ruegg, oggetto misterioso del girone d’andata (e dell’anno scorso).
Image:Getty
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