Aveva parlato di discontinuità, ad nella giornata odierna è stato di parola. Danilo Iervolino avvia la rivoluzione in casa Salernitana e ufficializza in poche ore importanti novità: l’esonero del direttore generale Angelo Fabiani (assieme al suo più stretto collaboratore Alberto Bianchi) e l’arrivo di Walter Sabatini, esperto dirigente in passato prezioso in club del calibro di Lazio, Inter e Roma. Pur che arriva da qualche esperienza non fortunatissima, Sabatini rimane uno dei migliori in assoluto in maggior misura per ciò che riguarda la capacità di scovare in giro per il mondo giovani talenti semisconosciuti e che in seguito esplodono nel mondo del pallone italiano. A questo punto, ma, non c’è tempo per le scommesse ma bisogna investire sulle certezze per tentare di salvare la categoria e avviare quel progetto pluriennale in stile Atalanta che il patron ha prospettato sin dal suo primo giorno alla guida del club campano. Nella giornata odierna, dopo l’incontro con la Lazio dell’ex Claudio Lotito (match che i granata affronteranno senza dieci potenziali titolari, una Caporetto che rende il risultato quasi scontato), ci sarà un summit in sede per definire esattamente della situazione. Iervolino ha disquisito di “3, massimo cinque innesti” riconoscendo implicitamente il buon lavoro svolto da Fabiani, criticato dalla piazza ma via da vincitore e con una rosa molto più competitiva di quanto non dica la classifica. Allestita, fra l’altro, con budget ridottissimo e senza patron alle spalle.
Aveva parlato di discontinuità, ad nella giornata odierna è stato di parola. Danilo Iervolino avvia la rivoluzione in casa Salernitana e ufficializza in poche ore importanti novità: l’esonero del direttore generale Angelo Fabiani (assieme al suo più stretto collaboratore Alberto Bianchi) e l’arrivo di Walter Sabatini, esperto dirigente in passato prezioso in club del calibro di Lazio, Inter e Roma. Pur che arriva da qualche esperienza non fortunatissima, Sabatini rimane uno dei migliori in assoluto in maggior misura per ciò che riguarda la capacità di scovare in giro per il mondo giovani talenti semisconosciuti e che in seguito esplodono nel mondo del pallone italiano. A questo punto, ma, non c’è tempo per le scommesse ma bisogna investire sulle certezze per tentare di salvare la categoria e avviare quel progetto pluriennale in stile Atalanta che il patron ha prospettato sin dal suo primo giorno alla guida del club campano. Nella giornata odierna, dopo l’incontro con la Lazio dell’ex Claudio Lotito (match che i granata affronteranno senza dieci potenziali titolari, una Caporetto che rende il risultato quasi scontato), ci sarà un summit in sede per definire esattamente della situazione. Iervolino ha disquisito di “3, massimo cinque innesti” riconoscendo implicitamente il buon lavoro svolto da Fabiani, criticato dalla piazza ma via da vincitore e con una rosa molto più competitiva di quanto non dica la classifica. Allestita, fra l’altro, con budget ridottissimo e senza patron alle spalle.
Questa Salernitana, ma, falcidiata dagli infortuni e con troppi esordienti per la categoria avrebbe bisogno di un portiere, come minimo un centrale di difesa (si parla di Maksimovic), un esterno destro di difesa (Kechrida e Zortea sono acerbi), minimo due giocatori di centrocampo, un esterno che sappia saltare l’uomo e un giocatore d’attacco che faccia gol, dal momento che Djuric e Gondo sono lacunosi sotto quest’aspetto e che Simy – appena riscattato per ben sei milioni di euro – è stato un autentico flop. Il solo Bonazzoli ha nei piedi qualità e gol pesanti, ma il suo futuro è in dubbio. C’è in seguito il punto interrogativo Ribery, giocatore a quanto filtra tentato dalla possibilità di chiudere la carriera in un ricco campionato estero e di cui si sono perse le tracce senza che la squadra abbia mai dichiarato le ragioni. Covid? Infortunio? Dubbi sulla permanenza? Si vedrà. “Di certo non sarà lui il futuro della Salernitana” il laconico commento del patron. Chiamato adesso a trasformare le parole in fatti. L’accoglienza calorosa della piazza, dettata in maggior misura dal sollievo per la mancata esclusione, va adesso ripagata con una serie di investimenti non indifferenti. Pure perchè, in caso di salvezza, gli scenari sarebbero interessantissimi. Una relazione ufficiale stilata da alcuni consulenti finanziari che hanno seguito da vicino la contrattazione con i trustee certifica che, potenzialmente, la Salernitana guadagnerebbe 70 milioni di euro solo dalle tv nel prossimo biennio, una ventina dagli sponsor e 15-20 dal botteghino, senza calcolare eventuali cessioni e la possibilità di incrementare le iniziative di marketing forti di un brand da 30 milioni di euro. “Dopo le multinazionali, la Salernitana sarebbe la più ricca della A. Iervolino può investire più di Moratti” ha riferito il noto avvocato Fimmanò, altro prezioso collaboratore della società.
Poi c’è da decidere quale sarà il futuro di Stefano Colantuono, allenatore che ha ereditato una patata bollente non da poco e che ci ha messo la faccia in uno dei momenti più complessi della storia granata. Iervolino non ha escluso la permanenza e ieri ha avuto un rapido confronto con lo gruppo tecnico, ma l’ultima parola spetterà a Sabatini. Pronto a fare assegnamento su Giampaolo o Liverani per la prossimo anno, tentato dalla soluzione Nicola e profondo conoscitore di Colantuono avendo condiviso esperienze in piazze importanti. Non avrebbe senso cambiare guida tecnica dopo il mercato: o stasera o mai più, pure perchè dopo la sosta ci saranno i confronti con Genoa e Spezia che valgono una stagione. E prepararle con un allenatore che ha bisogno di come minimo un mese per incidere sarebbe un rischio non da poco.
Image:Getty
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