Col Bari in B è tornata alla ribalta la tematica delle multiproprietà. La squadra biancorosso e il Napoli sono legati da un filo indissolubile, come minimo fino al 2024 allorchè i De Laurentiis saranno costretti a cedere uno dei due club. C’è in ballo un ricorso su questa norma, che permetterebbe alla Filmauro di trovare un compratore con una maggiore tempistica. In merito ne ha conversato il giornalista de Il Sole 24 Ore Marco Bellinazzo intervistato in esclusiva da TuttoBari.com.
Col Bari in B è tornata alla ribalta la tematica delle multiproprietà. La squadra biancorosso e il Napoli sono legati da un filo indissolubile, come minimo fino al 2024 allorchè i De Laurentiis saranno costretti a cedere uno dei due club. C’è in ballo un ricorso su questa norma, che permetterebbe alla Filmauro di trovare un compratore con una maggiore tempistica. In merito ne ha conversato il giornalista de Il Sole 24 Ore Marco Bellinazzo intervistato in esclusiva da TuttoBari.com.
Bellinazzo, che analisi fa in generale delle multiproprietà nel calcio?
“Le multiproprietà ora mai rappresentano nell’industria del calcio un elemento importante e che si stanno realizzando in Europa, in maggior misura fra campionati di non primissima fascia. Penso al Football City Group o alla Red Bull Group. Non ho un’idea pregiudizialmente negativa. Si tratta di modelli che possono vivere qualora non si creino conflitti nell’ambito sportivo. Ed è il caso delle multiproprietà nazionali, laddove pure potenzialmente due club della stessa proprietà potrebbero disputare lo stesso torneo”.
Quali sono i ricavi di un club come il Bari in Serie B?
“In Italia fino alla Serie A le società sono strutturalmente in perdita, laddove ambiscano al salto di categoria. Non esistono ricavi se non legati alle sponsorizzazioni o botteghini. Se la media di ricavi in Lega Pro è di 1-1.5 milioni, in B si sale fino a 4-5 milioni di media, contro costi che sono più del doppio. Il sistema evidentemente non regge. Per il Bari tutto dipende dal seguito. Una buona annata col Bari al vertice e lo stadio sempre pieno potrebbe portare un incasso fra i 15-20 milioni includendo nella considerazione tutte le voci. Ci sarebbe un minimo di equilibrio rispetto ad una rosa con costi più alti rispetto a quelli attuali. Bari tuttavia fa un po’ eccezione rispetto alla media della categoria”.
La scadenza del 2024 quanto influisce sulla cessione di uno dei club?
“La vendita è sicuramente molto complicata dal fatto che ci siano scadenze prefissate. Inevitabilmente il venditore è reso parte debole della contrattazione. Il compratore più passa il tempo, più si avvicina la scadenza e più assume potere contrattuale. C’è, dunque, una penalizzazione. Vediamo l’esito di questo ricordo per comprendere meglio le tempistiche. Nel caso del Bari la situazione migliore che si possa augurare è che il fatto che si sia risvegliato interesse intorno alla squadra e alla città, e il riconoscimento di tali potenzialità, possa portare al tavolo più potenziali compratori. A quel punto con un’asta si riequilibrerebbe la forza contrattuale del venditore. In caso contrario chi vende è danneggiato, come è stato per la Salernitana”.
Image:Getty
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