Il giocatore difensivo del Napoli Kalidou Koulibaly ha conversato in una lunga intervista a Onze Mondial. Questi alcuni estratti riportati da TuttoNapoli: “Cosa ti fa amare la città di Napoli? Tutto! Il sole, il mare, le persone, l’entusiasmo per il calcio. Che abbiano 10 o 70 anni, amano il calcio. Tutti ti parlano di calcio. Mi è graditissimo il loro modo di accogliere gli stranieri. La mia famiglia e i miei amici sono accolti meglio di me allorchè arrivano in città e dicono il mio nome, sono accolti a braccia aperte, è qualche cosa di grandioso. Amo vivere qui. I bambini lo adorano. Allorchè siamo in Francia, chiedono di tornare a Napoli. Amano la cultura italiana. I miei figli parlano correntemente l’italiano. Sono qui da 8 anni. Se sono tuttavia qui nonostante tutto ciò che è successo è perché mi sento bene qui”.
Il giocatore difensivo del Napoli Kalidou Koulibaly ha conversato in una lunga intervista a Onze Mondial. Questi alcuni estratti riportati da TuttoNapoli: “Cosa ti fa amare la città di Napoli? Tutto! Il sole, il mare, le persone, l’entusiasmo per il calcio. Che abbiano 10 o 70 anni, amano il calcio. Tutti ti parlano di calcio. Mi è graditissimo il loro modo di accogliere gli stranieri. La mia famiglia e i miei amici sono accolti meglio di me allorchè arrivano in città e dicono il mio nome, sono accolti a braccia aperte, è qualche cosa di grandioso. Amo vivere qui. I bambini lo adorano. Allorchè siamo in Francia, chiedono di tornare a Napoli. Amano la cultura italiana. I miei figli parlano correntemente l’italiano. Sono qui da 8 anni. Se sono tuttavia qui nonostante tutto ciò che è successo è perché mi sento bene qui”.
Non è pesante per un giocatore sentire in questo modo tanta pressione?
“È vero. Può essere pesante. Ma allorchè sei giovane, cosa cerchi? Vuoi firmare autografi, scattare foto, farti riconoscere dalle persone per strada. A Napoli sei servito. Non puoi lamentarti di questo. Ogni tanto vuoi avere momenti di intimità con tua moglie o i tuoi figli. Allorchè vai in città, vuoi stare tranquillo. Ecco perché condivido le cose. Allorchè sono con la mia famiglia, cerco di scattare meno foto possibile. Dico alle persone che sono con la mia famiglia e loro capiscono. Allorchè sono solo o con gli amici, mi fermo per tutti. Allorchè sono con la mia famiglia, dico loro: ‘Sono con la famiglia, possiamo farlo un’altra volta?’. E capiscono”.
Si immaginava di rimanere in questo modo per molto tempo allorchè è giunto?
“No. In maggior misura dal momento che il mio primo anno è stato difficile, stavo per partire. Francamente non pensavo di rimanere otto anni al Napoli, in maggior misura perché avevo offerte da alcuni club. Pensavo davvero che i leader mi avrebbero svenduto, ma non l’hanno fatto. Hanno deciso di tenermi. Restare otto anni nello stesso club, pochi calciatori hanno raggiunto questo obiettivo durante la loro carriera, è gratificante. Nella giornata odierna sono soddisfatto perché nonostante tutto sto facendo una buona carriera, ho un buon livello e sto cercando di migliorare ulteriormente”.
Perché è in questo modo difficile lasciare Napoli?
“Per cominciare, c’è la volontà dei sostenitori. Qui si ascoltano i sostenitori. Il patron tiene conto della loro opinione. Allorchè non vogliono che un giocatore se ne vada, quel giocatore non si muove. Il patron cerca di accontentarli. A seguire, c’è pure il prezzo rivendicato dal patron. Ogni tanto era troppo alto per alcuni club e bloccava le trattative. Non sono un ragazzo a cui piace andare a scontrarsi per ottenere qualche cosa. Se devo andare via un giorno, me ne andrò in modo pulito, piuttosto che combattere con la squadra. I tifosi del Napoli non meritano che io litighi o mi comporti male con il patron. Si fidano di me e io cerco di restituirgli qualche cosa sul terreno di gioco. Se dovrò partire un giorno lo farò, ma per ora sono completamente tranquillo e sto bene a Napoli. Vedremo cosa accadrà a fine stagione”.
Image:Getty
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