Dovendo fare una griglia di partenza della Serie A, ove collocherebbe Luciano Spalletti il suo Napoli? “Fra Milan, Inter e Juventus, siamo pagati per produrre risultati. E ci proveremo”, assicura il tecnico azzurro in un colloquio al Corriere della Sera: “Non esiste una formazione forte sulla carta, le squadre sono tante cose insieme. Noi dobbiamo essere bravi a sopperire a qualche limite con la personalità e il gioco. Leader? Sono i calciatori che devono esserlo. Osimhen è uno che può diventarlo. Ci punto”.
Dovendo fare una griglia di partenza della Serie A, ove collocherebbe Luciano Spalletti il suo Napoli? “Fra Milan, Inter e Juventus, siamo pagati per produrre risultati. E ci proveremo”, assicura il tecnico azzurro in un colloquio al Corriere della Sera: “Non esiste una formazione forte sulla carta, le squadre sono tante cose insieme. Noi dobbiamo essere bravi a sopperire a qualche limite con la personalità e il gioco. Leader? Sono i calciatori che devono esserlo. Osimhen è uno che può diventarlo. Ci punto”.
E Luciano è uno che s’intende di giocatori forti, ne ha allenati parecchi. E fa i nomi: “Sì parecchi, li dico in ordine sparso. Da Nestor Sensini a Pizarro, giocatore con grande intelligenza di gioco. Il mio Koulibaly, come non inserirlo. E allo Zenit il brasiliano Hulk, forza e potenza devastanti. Totti? Ma lui ci entra di diritto fra i fortissimi. La separazione? Sinceramente non me l’aspettavo, e mi dispiace veramente. La famiglia è importante nella vita di ogni uomo, la sua mi è sempre apparsa solida. Una base importante per Francesco e Ilary. Ma la vita riserva pure questo, è un peccato”.
Image:Getty
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