Ricordate il Sarri del passato? Quello ‘allergico’ al turnover? Ecco, questa stagione non esiste più. O meglio, ci sta ma ha leggermente modificato il suo pensiero, adattandosi alla nuova Lazio costruita in estate e al contesto diverso rispetto ai tempi di Napoli o Chelsea. Sta in concreto che le indicazioni arrivate dal primo mese di stagione laziale sono chiare: no a un undici titolare fisso (solo in due possibilità diverse ha mantenuto la stessa formazione iniziale per due turni consecutivi), sì a rotazioni ragionate.
Senza considerare i tre con 0 minuti sul terreno di gioco (Adamonis, Bertini e Kamenovic), solo 6 calciatori (Casale, Maximiano, Romero, Antonio, Basic, Cancellieri) hanno collezionato meno del 20% dei minuti complessivi sul terreno di gioco (ovvero 162’ su 810’). Quattro viceversa ne hanno giocati dal 20% al 50% (405’), sei dal 50% all’80% (648’) e 5 viceversa non sono praticamente mai usciti dal campo: Provedel (802’), Marusic (743’), Milinkovic (661’), Felipe Anderson (698’) e Immobile (775’).
Tre gli stimoli. Il calendario fitto di impegni, con una partita in tre giorni, che trasforma la settimana una una lotta “alla sopravvivenza”. La possibilità di contare su una rosa molto più omogenea rispetto all’anno scorso e una volontà precisa di Lotito, che ha chiesto di valorizzare il più possibile gli investimenti fatti in estate. E ora, Sarri ci sta riuscendo.
Image:Getty
Segui le Ultime News Calciomercato Napoli
Segui le Ultime Notizie Napoli Calcio