Difficile, a tratti impossibile, identificare con un solo protagonista il momento che il Napoli sta mettendo in fila fra campionato e in maggior misura Coppa Campioni. La partita contro l’Ajax del Maradona ha confermato un assunto ineludibile: i partenopei praticano un calcio sublime. I tocchi nello stretto che passano come una scossa dalla difesa all’attacco passando per i piedi buoni della mediana, e trovano sfogo in un reparto avanzato armato dall’imprevedibilitร degli interpreti che Spalletti gara dopo gara decide di schierare. Un’alchimia naturale, che vede Kvaratskhelia come rockstar in relazione alle giocate che propina al malcapitato che gli si para dirimpetto, e che trova in Giacomo Raspadori il killer atipico per fisicitร , ma non nella maniera piรน assoluta per concretezza e qualitร nella stoccata decisiva. L’ex giocatore del Sassuolo, riportato nel suo ruolo ideale di centravanti, รจ una macchina da gol che proprio con il contesto europeo pare avere trovato un particolare filo diretto. Sempre in gol nelle prime tre apparizioni in carriera nella massima competizione continentale, una conferma assoluta alle stimmate del predestinato che giร si erano intraviste negli anni in Emilia. Un tesoro che il Napoli dovrร trovare la maniera di non sperperare, nemmeno con il ritorno (pure al gol) di Osimhen.
Image:Getty
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