Tutto troppo facile. Come ora mai consuetudine, al Napoli bastano una ventina di minuti per chiudere i giochi pure col Sassuolo di Dionisi ed allungare a 13 la striscia primato di vittorie consecutive in stagione. La squadra di Luciano Spalletti va semplicemente ad un’altra velocità di palleggio, rendendo sterile se non dannoso il pressing del Sassuolo che dopo pochi tocchi di Lobotka e compagni si ritrova già sfilacciato ad ogni azione e dopo pochi minuti l’obiettivo è quasi esclusivamente limitare i danni. Aggiungendo alla coralità del gioco pure un’ottima percentuale realizzativa, il Napoli in questa (lunga) fase pare davvero ingiocabile, come da definizione di Dionisi alla vigilia.
Osimhen non si ferma più
Kvara offre un altro pomeriggio di puro show, firmando due assist in venti minuti e in seguito siglando un gol fantastico con un controllo fuori dal comune, ma la scena è per Victor Osimhen che si porta il pallone a casa chiudendo con la prima tripletta nei top 5 campionati europei. I primi due di puro opportunismo nell’area piccola, ciò che molte volte è stato indicato come suo punto debole, mettendo in rete da due passi dopo ottimi movimenti fra i centrali neroverdi. Nel terzo c’è tutta la sua falcata, ma pure lì aggiungendo un tocco sotto a rimarcare che il piede c’è eccome.
“Un problema” da un gol a partita
Qualcuno davvero riteneva un problema il suo rientro, includendo nella considerazione lo score di Raspadori e Simeone. Victor li ha esposti alla brutta figura segnando continuamente dopo l’infortunio e dedicando alla sua bimba Hailey True ben 6 gol: gol all’Ajax, gol-vittoria al Bologna ed alla Roma e tripletta al Sassuolo. Lo score di Osimhen è di 8 gol in stagione in 730′: un gol ogni 91′. Ma se consideriamo solo i 265′ disputati dal suo rientro la media scende a un gol ogni 44 minuti. Qualche cosa di incredibile che va ad incasellarsi in un collettivo che esalta ogni sua pedina.
Image:Getty
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