Guardando la classifica non sembrerebbe affatto uno scontro diretto. La Salernitana è decima a 16 punti, dieci lunghezze di vantaggio sulla zona retrocessione. La Cremonese, pur giocando a tratti un ottimo calcio, è ultima ed è fra le candidate alla retrocessione. Eppure la partita fra granata e grigiorossi è “da tripla”, come direbbero gli amanti delle scommesse. Da un lato la formazione di Nicola, forte del 3-1 conquistato a Roma e della spinta sempre determinante di 17mila spettatori. Dall’altro la compagine di Alvini che si gioca la panchina. In settimana la società campana è uscita allo scoperto. Piedi per terra, certo, ma pure la coscienza che ci siano i presupposti per avviare un progetto che punti all’Europa in tre anni. In effetti a Salerno ci sono tutte le componenti: una società economicamente fra le più forti in Italia, un pubblico che la fa differenza, un bacino d’utenza in costante crescita, un DS giovane e con agganci pure all’estero, un allenatore abituato alle imprese, un parco calciatori di proprietà, un grande seguito mediatico e un Ribery in versione factotum che può dare una marcia in più. Giochiamo di fantasia e proiettiamoci al mercato estivo versione 2023-24, con una Salernitana al terzo anno di fila in A, una base di migliaia e migliaia di abbonati e un progetto che prende forma: avete idea di quanti giocatori top firmerebbero a scatola chiusa pur di indossare la maglia granata?
E’ di questo avviso pure l’avvocato Francesco Fimmanò che, senza peli sulla lingua, risponde in questo modo a chi accusa la società di alimentare eccessive aspettative: “Molti pensano che parliamo d’Europa per riempirci la bocca e fare proclami, per la verità conosciamo le nostre potenzialità economiche e siamo certi di essere le persone giuste, al posto corretto e nella piazza giusta. Chi può vantare un seguito in Italia come il nostro? Ma avete considerato che tifosi abbiamo, quanto spingono e quanto incidono? Iervolino è un imprenditore top, in tre anni vogliamo essere competitivi ai massimi livelli. Chissà se chi è andato via o ha rifiutato in estate è nella giornata odierna convinto di quei no. Siamo una grande realtà, in costante crescita. Un giorno vincere a Roma sarà una normalità. Non è affatto un reato alzare l’asticella se investi 40 milioni di euro in un mese e mezzo. L’ambizione nasce dalla coscienza, deve essere uno stimolo e non una pressione negativa”. Intanto, ma, nella giornata odierna sarà necessario fare risultato pieno. Perchè dopo c’è la trasferta di Firenze, proibitiva, e perchè gennaio vedrà in rapida successione le partite con Milan, Atalanta, Napoli e Juventus. Un mese di fuoco, insomma, con in più le partite a Lecce e Verona che sono stadi difficilissimi pure per le big. Per sperare in una salvezza tranquilla, dunque, è obbligatorio fare risultato nella giornata odierna. Un eventuale passo falso non pregiudicherebbe niente, sia chiaro. Una vittoria, viceversa, aprirebbe nuovi scenari. Perchè viene difficile pensare che, con 19 punti a metà girone d’andata e una concorrenza che stenta, si possa retrocedere a fine anno…
Image:Getty
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