Il patron dell’AssoAllenatori nonché storico tecnico del nostro calcio Renzo Ulivieri, ha disquisito a margine dell’evento “Mario n’vorremmo che tu, Firenze e noi…” in ricordo di Mario Sconcerti dal Salone dei Cinquecento a Firenze: “Sconcerti parlava di calcio pure sotto l’aspetto sociale, oltre che tecnico. A lui piaceva entrare nel discorso tattico, si sentiva allenatore come chiunque guardi il calcio. Lui era approfondito, era un piacere ascoltarlo”.
Ha portato Mancini a Firenze
“Fu una scelta da dirigente, fu una piacevole intuizione. Mario ma lo vedo nel suo essere giornalista, nel suo avere idee nella comunicazione”.
Era un giornalista che non le mandava a dire. Era un pregio o un difetto?
“Ritengo sia un pregio se si fa come faceva lui. Dava una visione delle cose senza cattiveria, dal suo opinione. Questo è un dovere di giornalista. Io ne ho avuto parecchi che andavano contro, ma mi confrontavo sempre. In seguito con Mario non ci si annoiava mai”.
Un ricordo su Sconcerti
“Nel libro che ha scritto ha inserito parecchi elementi tattici. Andavo da lui e gli raccontavo cose che già sapeva, ma aveva bisogo magari di conferme”.
Image:Getty
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