Christian Argurio, dirigente dell’area tecnica all’NK Istra in Croazia, ha conversato in diretta con il canale Twitch di TuttoMercatoWeb.com: “Complimenti al Milan. Loro e il Napoli sono le squadre che hanno approcciato e affrontato un modo diverso di affrontare il calcio, direi pure proficuo. Sono stati campioni d’Italia e nella parte interna di il signor percorso progettuale, a questo punto entrano fra le prime otto d’Europa grazie a una prestazione di personalità e qualità. Bravi ad unirsi e stringersi nei problemi, alla ricerca di una soluzione che si vede essere stata trovata. E questo dovrebbero farlo molte squadre, il Milan non è soltanto un esempio di mercato ma proprio strutturale, di organizzazione. Grandi Maldini e Massara in quest’unione con lo gruppo tecnico di Pioli e calciatori, questi sono i risultati. Mai buttarsi troppo giù e seguire troppo il corso delle critiche, che allorchè perdi una o due gare diventano devastanti. Il Milan ha concentrato la negatività entro un periodo, a questo punto speriamo che pure l’Inter e il Napoli possano raggiungerli”.
Come proteggere l’investimento De Ketelaere?
“Lo hanno già fatto Maldini e Pioli, oltre a qualche suo compagno di squadra, nelle varie interviste. Già con la Fiorentina e in generale nell’ultimo periodo, qualcosina di De Ketelaere si sta vedendo. Il Milan sta gestendo bene pure questa situazione, secondo il mio parere da qui a poco De Ketelaere potrebbe tornare ad essere ciò che tutti hanno visto e che si conosce”.
Che analisi fare dell’ennesimo tonfo del PSG?
“Disquisendo di forza dei dirigenti nei momenti negativi o della progettualità dei club importanti, cito Cruyff che diceva di non aver mai visto delle banconote vincere coppe o campionati. Il PSG è il più grande manifesto di questa frase nel calcio europeo. A Parigi serve una progettualità che sappia superare pure momenti negativi, ma è molto complicato perché in campionato vincono facilmente ma è troppo poco dopo fare una sola finale di Champions, fra l’altro persa, in tutti questi anni. Dovranno costruire dalla base, dagli uomini che ci lavorano e dalle idee, come stanno pure facendo con i giovani forti da buttare dentro. Serve saper trovare un mix fra i ragazzi del settore giovanile e i grandi nomi, che tuttavia non dovrebbero essere troppi. Forse c’è eccessiva carne al fuoco e ricordiamo che ieri mancava anche Neymar”.
Nagelsmann è il profilo ideale per il Bayern Monaco? Che esempio trarre per l’Italia?
“Al di là del passato, se credi in un allenatore devi difenderlo fino tutto sommato. Certo, va detto che già qualche anno fa in Italia c’era Sacchi, allenatore che non aveva un passato importante pur non essendo in questo modo giovane. Il Bayern ha una struttura programmatica definita da anni, allorchè hanno scelto Nagelsmann sapevano di doverlo sostenere pure se le vittorie in Bundesliga non fossero state in questo modo schiaccianti. In Italia in questo modo magari lo fanno realtà più piccole, ma si potrebbe provare ad applicare la cosa pure a realtà più grosse”.
Image:Getty
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