Dejan Stankovic, allenatore della Sampdoria, è intervenuto alla Bobo Tv per raccontare il suo percorso da giocatore prima e da allenatore in seguito. Queste le sue principali dichiarazioni: “Gli allenatori da cui ho imparato? Non puoi copiare nessuno perché diventeresti una brutta copia. Sicuramente cerco di ricordarmi il rapporto che avevo con loro e come mi facevano dare il 100%. Mancini mi ha dato tanto, Mourinho con noi calciatori del 2010 aveva un rapporto speciale. Non si può copiare ma si può prendere a modello. Ho avuto grandi modelli come Eriksson, Zaccheroni, Mihajlovic… I caratteri delle persone non si possono copiare, ma puoi ispirarti in base a come vuoi essere. In seguito serve solo tantissima esperienza, voglio analizzare giorno per giorno e sapere di aver fatto abbastanza. Mi piace vedere il calcio di Klopp e di De Zerbi, ma servono pure i calciatori adatti per farlo”.
Come trova il calcio odierno in Serie A?
“È cambiato moltissimo. Nel 2012 è finito un calcio e ne è iniziato un altro, non so se migliore o peggiore. Il mondo del pallone italiano l’ho vissuto per 16-17 anni, è il mio calcio, il mio Paese, ho imparato tutto qui. Penso che la misura del valore del mondo del pallone italiano sia il rendimento in Champions ed Europa League. Qualche anno fa non era in questo modo, quest’anno i risultati sono importanti e io sono molto contento per tale motivo”.
Un’opinione sull’Inter?
“Non sarebbe corretto parlare dell’attuale allenatore di una formazione di Serie A ove alleno pure io. Ho tantissimo rispetto, ho disquisito con Ausilio dopo Sampdoria-Inter e posso dire che Inter e Napoli sono due squadre che non hanno questa differenza. Sono fortissime tutte e due, fanno paura, hanno una rosa molto importante. Non voglio mettere olio sul fuoco, io a Piero ho detto ‘Fate paura, siete fortissimi’. Spero che non si sia offeso nessuno”.
Image:Getty
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