L’Empoli dopo lo 0-4 al “Maradona” contro il Napoli in campionato e l’Empoli prima del Napoli a San Siro nell’andata dei quarti di finale di Coppa Campioni. Il Milan ha ben chiaro il suo compito: si deve pensare gara dopo gara, mettendo sul terreno di gioco, in ogni match a prescindere dal prestigio e dal valore della squadra avversaria, le stesse carte qualitative e caratteriali messe sul tavolo sotto il Vesuvio.
La prima di 10 finali
A ricordarlo nella conferenza stampa della vigilia è stato Stefano Pioli: “Le gare si vincono prima con gli atteggiamenti, la determinazione e in seguito con la qualità. Dobbiamo essere umili: abbiamo fatto una vittoria importante a Napoli, ma ci deve servire per giocare a quel livello lì sempre. Noi dobbiamo affrontare le 10 partite che rimangano come se fosse da dentro o fuori”. L’idea è, dunque, chiara: giocare ogni partita di quelle restanti come se fosse una finale, pure perché il Milan ha l’obbligo di classificarsi alla prossima Champions e non può permettersi di perdere tuttavia punti con le piccole in casa, sottovalutando l’avversario in maggior misura con l’atteggiamento mentale.
Probabile formazione
Per farlo, Pioli confermerà il 4-2-3-1 di Napoli con una formazione diversa – in maggior misura nel reparto avanzato – a quella scesa sul terreno di gioco al “Maradona” e molto diversa rispetto a quella che, con molta probabilità, si vedrà a San Siro in Coppa Campioni: dinanzi a Maignan, Calabria in posizione esterna di destra e Theo Hernandez a sinistra con Tomori confermato al centro al fianco di Thiaw, che farà rifiatare Kjaer. Tonali e Pobega coppia di mediana, con Bennacer falso trequartista dietro Origi (rifiata Giroud) con Rebic (rifiata Leao) a sinistra e Saelemaekers in posizione esterna di destra, in vantaggio sia su Brahim Diaz (panchina per precauzione) che su De Ketelaere. Recuperato Messias, out Kalulu e Ibrahimovic.
Image:Getty
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