Tutto sommato Victor Osimhen e lo team medico hanno alzato bandiera bianca. La punta nigeriano non è partito per Milano, come pure Simeone che dovrà stare fermo come minimo per una ventina di giorni, e Luciano Spalletti per l’andata dei quarti di finale di Champions ha ritrovato solo nell’ultimo allenamento Giacomo Raspadori. Le problematiche per l’allenatore dei partenopei ma non finiscono qui perché l’ex Sassuolo va gestito: non ha più di un’a questo punto di gioco nelle gambe, includendo nella considerazione i ritmi altissimi di una partita del genere, e conseguentemente dovrà necessariamente di cose inventarsi un’alternativa e con tutta probabilità pure nuovi accorgimenti per mettere in imbarazzo il Milan rispetto a quanto accaduto in campionato.
Chi gioca centravanti?
“Raspadori è preparato per giocare dal primo tempo o dal secondo. Con tutta probabilità non è preparato per giocare 90’, allora vanno fatte delle valutazioni se prima o se dopo”, l’ammissione di Spalletti a Mediaset apre all’identikit di un nuovo falso 9. Da escludere Kvaratskhelia, punto di forza a sinistra, Lozano darebbe come minimo un po’ della profondità di Osimhen ma toglierebbe uno dei pochi cambi offensivi a partita in corso, conseguentemente salgono le quotazioni di Elmas da numero 9, magari pure per una maggiore fisicità includendo nella considerazione che sotto la pressione dei rossoneri ci sarà bisogno di lanciare saltuariamente il pallone (pure per tale motivo Raspadori stesso faticò tremendamente nell’andata di campionato.
I campioni non si piangono addosso
Con questo passaggio Spalletti punta a far cadere ogni alibi o negatività: “Questa è la competizione dei campioni, i campioni non si piangono addosso. E noi ne abbiamo tantissimi di campioni e so faranno tutto il possibile per essere migliori del Milan pure se è una gara difficile”. E le domande su Osimhen vengono liquidate senza troppi giri di parole: “La nostra squadra ha trovato il successo delle gare importanti pure senza Osimhen e qui per tale motivo e chi va sul terreno di gioco ha la fiducia di tecnico e compagni”, il passaggio di Spalletti, consapevole ma che Osimhen condiziona compagni ed pure avversari (che senza il nigeriano possono essere più aggressivi e correre il rischio l’uno contro uno nel reparto arretrato).
E’ durissima per quel caffè turco
La battuta sul caffè turco da offrire a Guardiola viene fuori in risposta alla delusione mostrata ieri dal tecnico del City. Spalletti con grande teatralità s’è alzato in piedi in conferenza per rendere omaggio al collega, consapevole che con tutta probabilità non c’erano particolari strategie dietro quei complimenti al suo Napoli: “Le parole che ho detto non sono state interpretate nel modo corretto. Allorchè parlo di Guardiola, mi alzo in piedi. E’ uno di quelli che guardo costantemente. Se necessario chiedo a lui scusa, a me fa piacere se uno come lui parla bene del Napoli ma non abbiamo l’ansia di dover vincere la Champions. Speriamo di farci due risate con Guardiola su questo discorso dinanzi ad un buon caffè turco”. Riferimento, è ovvio che, alla finale di Champions.
Image:Getty
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