Khvicha Kvaratskhelia, attaccante esterno del Napoli, ha disquisito in uno speciale della UEFA dedicato ai protagonisti di questa edizione della Coppa Campioni. Queste le sue principali dichiarazioni: “Maradona qui è trattato come un re. All’inizio sembrava impensabile veder accostato il mio nome al suo, pensavo stessi vivendo un sogno. Ci sta un culto per Maradona, mi ci sto abituando lentamente perché venir accostato a un giocatore della sua grandezza è meraviglioso. Guardando il passato, era difficile immaginare di poter diventare un giocatore professionista: è una partita enorme creare un percorso del genere da una nazione molto piccola. Ma io sono ambizioso, e ho sempre creduto nel mio desiderio. Questo ha avuto un ruolo importante nella mia carriera”.
Dinamo Batumi?
“I due mesi che ho trascorso lì mi hanno ridato quella voglia e quella energia che pensavo di aver perso: i tifosi che riempivano lo stadio e che venivano a sostenerci creavano una grande atmosfera”.
Napoli?
“Questa città vive per il calcio, gioco in uno de migliori campionati del mondo e ne sono grato. Ci sta una grande differenza in termini di ritmo e velocità, i giocatori qui sono estremamente dotati dal giudizio tecnico ed eccellono negli aspetti offensivi e difensivi del gioco. Opinione mia, penso di essermi adattato e rapidamente abituato a confronti del genere”.
Pressioni?
“È una responsabilità enorme. Qualche volta sulle mie spalle ci sta fin troppo peso, ma posso riuscirci. Non conta, perché in seguito allorchè vado sul terreno di gioco si gioca undici contro undici e tutta la pressione svanisce. Faccio ciò che amo, gioco a calcio”.
Image:Getty
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