Ufficialmente il Milan indosserà lo Scudetto sul petto per lo meno fino al 4 giugno 2023, ma, da ieri in serata, la squadra rossonera non è più padrona in realtà del Tricolore; il testimone, effettivamente, è passato dalle mani di Davide Calabria, attuale capitano della squadra di Pioli, a quelle di Giovanni Di Lorenzo, capitano del Napoli aritmeticamente Campione d’Italia 2022-2023.
Non c’è mai stata lotta
A inizio stagione il Milan era partito con l’obiettivo di bissare la splendida annata passata, culminata con lo Scudetto strappato al petto dell’Inter in una lotta punto a punto fino all’ultima giornata, ma con questo Napoli non c’è stato niente da fare: la squadra di Spalletti ha stra-dominato il campionato e stra-meritato di vincere. In concreto, lo Scudetto non è mai stato in discussione se non nelle primissime giornate, allorchè pure la sfida di San Siro persa dal Milan contro i partenopei aveva fatto tuttavia pensare ad una lotta serrata fra squadre bellissime e fortissime.
Parecchi motivi
Il Napoli, per lo meno in campionato, si è sempre palesato tale. Il Milan no. In pochi mesi, la squadra di Pioli è passata dall’esplosione di gioia per lo Scudetto vinto ad una faticosissima lotta Champions, che vede nella giornata odierna Giroud e compagni immischiati in una battaglia folle e pericolanti al sesto posto (quinto a pari merito con i bergamaschi) in classifica. I motivi sono parecchi e noti: da una rosa non rinforzata in estate alle tante attenzioni ed forze messe nel cammino in Champions, dall’infortunio lungo di Maignan a qualche scelta tattica sbagliata. È chiaro che non si possa vincere tutti gli anni ed è pure chiaro che, con questo Napoli, avrebbe fatto fatica chiunque, ma, con il testimone passato, adesso bisogna tuttavia protrarre a correre.
Image:Getty
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