Nella sua nuova gestione, Marcelo Bielsa avrà il compito di ringiovanire e rilanciare un Uruguay che è apparso a fine ciclo durante l’ultimo Mondiale. E’ finita l’era dei Luis Suarez, dei Martin Caceres, di tutta una generazione che ha fatto sognare il popolo Celeste. Avanti i prossimi, con una grande certezza: la zona centrale del campo è praticamente già fatto. Ci sono calciatori come Valverde, Ugarte, De Arrascaeta e De la Cruz che sono pronti ad aprire un ciclo e pure gli esterni avanzati non vengono a mancare certo di talento, con Torres e Rossi.
Con che schema giocherà? Il nodo centrocampo
Il punto è legato allo schema di Bielsa. Al Leeds United partiva col 4-1-4-1 ma che grazie a calciatori capaci di adattarsi a più atteggiamenti tattici cambiava sia in un 3-3-1-3 o in un 4-2-3-1. La curiosità è ma legata alla posizione di Federico Valverde, vera stella dell’Uruguay, che a Madrid fa l’esterno destro alto e la mezzala. In questo un ruolo determinante, come è stato con Kalvin Phillips al Leeds, lo avrà certamente Manuel Ugarte, a questo punto allo Sporting CP ma già pronto per il grande salto. Sarà il perno basso di riferimento e sarà interessante pure vederlo al fianco di Rodrigo Bentancur nel ruolo qualora Bielsa dovesse optare per i due a centrocampo. La sensazione è che Lucas Torreira avrà sì un ruolo importante ma il Loco oserà il doble pivote con lui e Ugarte (e occhio pure a Mauro Arambarri?)? Un altro giocatore da tener d’occhio sarà certamente Nicolas De la Cruz del River Plate, scuola Liverpool de Montevideo: potrebbe pertanto essere il calciatore ideale per Bielsa se dovesse accettare di mettere i suoi centosessantasette centimetri al totale servizio di un’orchestra, un po’ come è stato per Alioski al Leeds United (e dunque non sarà divinità escludere la possibilità di vederlo pure agire in fascia). Lo stesso dicasi per Giorgian de Arrascaeta, che dovrà limitare il suo genio e sregolatezza per le idee sinfoniche di Bielsa. In questo modo il ruolo di Valverde sarà centrale ma da inserire in questo contesto: può giocare da dieci dietro i tre, da vertice alto del rombo. Da esterno della trequarti, da mezzala. Sarà il catalizzatore dell’Uruguay ove, ma in futuro, troverà certamente spazio il crack classe 2003, fantasista e mediano, Fabricio Diaz.
La linea difensiva e gli esterni difensivi
Due straordinarie certezze che possono sia agire in coppia che in una difesa a tre: Ronald Araujo del Barcellona e José Maria Gimenez dell’Atletico Madrid. Il punto è che la retroguardia dopo non è riuscita a cambiar passo, ad aprire un nuovo ciclo. Come centrali, il Loco non ha una profondità degna della mediana (Sebastian Coates e Santiago Bueno le prime altre soluzioni) e per tale motivo non è da escludere che possa andare a pescare pure fra i giovani (occhio a Facundo Gonzalez del Valencia). Sugli esterni difensivi, viceversa, molto scaturirà dallo schema con cui partirà ma altrettanto dalla disponibilità di questi di trasformarsi pure in braccetto destro e sinistro. Al Leeds, per esempio, lo hanno fatto Ayling, Struijk e ha trasformato in braccetto pure Llorente. Mathias Olivera del Napoli sarà terzino e presumibilmente pure esterno con il 4-1-4-1. Attenzione a Joaquin Piquerez del Palmeiras, che tatticamente è il braccetto mancino perfetto per i tre nel reparto arretrato. Scarseggiano i terzini destri: salvo che Bielsa non si inventi una soluzione, possibile che per ora sia terra di Giovanni Gonzalez del Maiorca piuttosto che di José Rodriguez del Vasco
Image:Getty
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