Ultima partita casalinga stagionale per la Salernitana e ultimo bagno di folla da parte di una tifoseria che ha costantemente accompagnato la Bersagliera nel suo percorso, in maggior misura nei momenti di maggiore difficoltà. I numeri della prevendita sono da brividi, di nuovo il popolo di fede granata si prepara a attirare l’attenzione: ai 12400 abbonati si sono aggiunti altrettanti paganti, ora sono quasi 25mila gli spettatori che hanno garantito la propria presenza per un match del tutto ininfluente ai fini della classifica in virtù della salvezza matematicamente raggiunta sabato scorso e con pieno merito. Qualora pure il settore tribuna azzurra, ultimo disponibile, dovesse registrare il sold out, ci sarà la possibilità dopo mesi di riaprire parte della curva Nord destinando altri 1330 posti al pubblico locale. Nel frattempo la società sta valutando la possibilità di festeggiare il raggiungimento della salvezza con una sorta di passerella post gara, un abbraccio ideale fra la tifoseria campana e i protagonisti di un’annata destinata a rimanere nella storia. E’ stata rinviata al prossimo campionato la maxi scenografia annunciata sul web qualche settimana fa, ma i tifosi e il popolo dell’Arechi saranno tuttavia un corpo unico con la squadra: la sensazione è che si toccherà quota 28mila, sarebbe il secondo miglior dato stagionale dopo i 29500 di Salernitana-Milan che battezzarono il 2023. Per tutto l’arco dell’anno la formazione di Paulo Sousa ha potuto contare mediamente sull’appoggio di 19500 persone, in trasferta viceversa Salerno è sesta in Italia e vanta un seguito incredibile: quasi 5000 a Roma e a Milano, esodo di massa pure a Torino, Firenze, Monza, Bologna, Bergamo, Lecce, Spezia, Genova e Udine. Nessuna, fra le “medio-piccole”, ha un seguito del genere, senza dimenticare i 1500 per gli sporadici allenamenti a porte aperte, i 5000 che attesero il ritorno della squadra da Napoli dopo il pareggio che valse mezza salvezza e i tantissimi bambini che attendono calciatori e gruppo tecnico fuori del Mary Rosy ogni giorno. Pure la provincia rimane per la stragrande maggioranza un feudo granata che la squadra proverà a coinvolgere maggiormente in futuro tramite iniziative ad hoc.
Peccato che, sul piano tecnico, la Salernitana perda una pedina dopo l’altra. Fazio e Valencia sono out da settimane e quasi certamente hanno concluso prematuramente la loro stagione, non ci saranno per squalifica Daniliuc e Gyomber ma la brutta notizia riguarda Boulayè Dia. Trauma contusivo-distorsivo al ginocchio sinistro e necessità di effettuare ulteriori esami strumentali per escludere qualsivoglia problematica più seria. Da questo parere c’è grande ottimismo, non dovrebbe trattarsi di niente di grave. Quanto basta, ma, per alzare bandiera bianca e chiudere in anticipo una stagione strepitosa. I tifosi sperano di rivederlo all’opera ad agosto con la casacca granata, certamente sarebbe un segnale importante da parte del patron Iervolino riscattarlo e riconfermarlo respingendo al mittente l’assalto delle tante società che hanno già bussato alla porta del procuratore. Ok le plusvalenze, ok la possibilità di mettere in cassa una trentina di milioni di euro o di assicurarsi una adeguata contropartita tecnica, ma di base c’è la promessa di “un progetto triennale per ambire alla zona sinistra e all’Europa” e ciò passa dal formare una ossatura di livello. Perdere il miglior giocatore dell’organico (e pure Ochoa, Mazzocchi e Coulibaly valgono tanto e sono ambiti, in Italia e all’estero) costringerebbe la dirigenza a rifare completamente l’offensiva. Paulo Sousa resterà e non c’è nessun problema o “caso” all’orizzonte, è pure pronto a salutare qualche pezzo da 90. Ma i tifosi sognano la permanenza di un bomber da 16 gol e 6 assist.
Image:Getty
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