Rudi Garcia è il nuovo allenatore del Napoli. Un tecnico che ha avuto un impatto straordinario con la Serie A, vincendo le prime dieci gare consecutive, con la sfortuna di avere contro una Juventus rodata e che era quasi impossibile da superare in quel periodo. Il gesto più famoso è quello del violino, fatto il 5 ottobre del 2014, per criticare in maniera elegante l’arbitraggio di Rocchi in una partita con la Juventus. Lo spiegò qualche anno dopo, allorchè era allenatore del Lione. “Il violino è rimasto nell’armadio allorchè ho lasciato l’Italia. Mi venne istintivo, volevo difendere la mia squadra da ciò che ritenevo fosse un torto. La mia Roma avrebbe vinto lo scudetto con il VAR? Non lo so, ogni epoca fa storia a sé. Non ho mai avuto la percezione che la Juventus fosse favorita dagli arbitri, ma con il VAR gli arbitraggi sono più giusti”.
Le altre frasi celebri
“Abbiamo riportato la chiesa al centro del villaggio”.
“E’ un peccato che a Torino l’area sia larga 17 metri”
“Chi contesta la Roma non è tifoso della Roma, al massimo è della Lazio”
“La fortuna si provoca, non arriva da sola”
“Difendere bene è una forza della squadra intera, non solo dei giocatori di centrocampo o dei giocatori del reparto arretrato. Abbiamo 11 calciatori che difendono insieme e questa è la cosa più importante”
“È un gioco pure di contatto: non è il ping pong o la danza”
“Sono stato fiero dei miei calciatori, hanno palesato personalità ed è stata tutto tranne che uno sconfitta”.
Su Totti: “Tutti lo conoscono nel calcio, è un fuoriclasse, uno dei più grandi calciatori che il calcio ha avuto. Ho trovato un uomo molto umile, con spirito creativo, che pensa agli altri ed è un esempio per il calcio. È una persona molto importante, non solo per la Roma ma per tutto il calcio”.
Sul derby. “Non si gioca, si vince”.
Image:Getty
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