Mentre la città e la provincia si sono risvegliate in un tripudio di colori granata per festeggiare il compleanno numero 104 della Salernitana, la società è a lavoro a fari spenti per allestire la squadra che parteciperà al campionato di serie A per la terza volta consecutiva. Un traguardo storico reso possibile in maggior misura dal patron Danilo Iervolino che, in un anno e mezzo, ha evitato il fallimento e l’estromissione dal professionismo ottenendo due splendide salvezze di fila. A questo punto, ma, bisognerebbe alzare ulteriormente l’asticella. Del resto è stato proprio la squadra a parlare di “lato sinistro della classifica in tre anni e di lotta per l’ammissione europea al massimo in 5”, parole che la piazza ben ricorda e che dovrebbero spingere la proprietà ad allargare i cordoni della borsa. Per la verità, ma, ad nella giornata odierna Iervolino ha imboccato una strada differente: abbassamento del tetto ingaggi, giovani di prospettiva e politica dei prestiti. Per lo meno in questa prima fase andrà in questo modo, in maggior misura dopo aver investito 5 milioni per riscattare Pirola dall’Inter e ben 12 (in 3 rate da 4) per comprare l’intero cartellino Boulayè Dia dal Villareal. Quest’ultimo, eppure, quasi certamente sarà sacrificato sull’altare dei bilanci: Fiorentina, Roma, Napoli, Milan e diverse società estere hanno già bussato alla porta del procuratore, ieri altro tentativo dell’Inter che sta seguendo il calciatore da inizio aprile. La clausola da 25 milioni di euro, che la società proverà a eliminare o a modificare, è tuttavia troppo onerosa per le squadre italiane ed è facile immaginare che il futuro del centravanti senegalese sarà in Premier League. Tante in seguito le grane in uscita per il direttore sportivo De Sanctis. Da Simy a Mikael passando per i vari Mantovani, Boultam, Kristoffersen, Mamadou Coulibaly, Sepe (che ha parecchi estimatori in A), Bonazzoli e Fazio, legato alla Salernitana da un altro e ricchissimo anno di contratto ma nel 2023 costantemente alle prese con problemi fisici.
C’è in seguito Mazzocchi che, al netto di ricostruzioni ogni tanto fantasiose, resterebbe volentieri: pure in vacanza il capitano sta lavorando sodo per farsi trovare pronto per il ritiro, atteggiamento professionale che la tifoseria sta apprezzando come certificano i parecchi attestati di stima sui social. In entrata tutto fermo. Lo Spezia spara alto per Nzola e non ci sono margini di contrattazione, si seguono diversi giocatori della Juventus (su tutti Ranocchia e Miretti) ma ad adesso parti lontane sotto parecchi punti di vista, per la corsia di sinistra piace il giovane Lund mentre Piroe potrebbe arrivare solo se lo Swansea accettasse una cessione a titolo temporaneo con riscatto. Ad nella giornata odierna la richiesta è di per lo meno 10 milioni di euro, stesso discorso per Dovbyk che fu oggetto del desiderio già un anno fa. Si cercheranno un secondo portiere (non necessariamente under), due giocatori di centrocampo (Prati della Spal è molto gradito, occhio a un ritorno di fiamma per Sarr) e due attaccanti: la Lazio riflette sullo scambio Cancellieri-Bonazzoli. In futuro per lo meno uno fra Nicolussi Caviglia, Piatek e Vilhena potrebbe pertanto essere riscattato, smentita la voce che vedeva la Salernitana interessata a Bernardeschi. La sensazione, tuttavia, è che il mercato entrerà nel vivo solo dopo aver sciolto le riserve sull’allenatore. E’ noto a tutti che Paulo Sousa, in caso di permanenza, non si accontenterebbe di giovani di prospettiva ma chiederebbe investimenti concreti per calciatori di qualità. E la società riflette. Del resto, se le rispettive idee e strategie fossero state convergenti, non ci si ritroverebbe al 19 giugno con un punto interrogativo e un “caso” che da dieci giorni divide la piazza e alimenta malumori.
Image:Getty
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