Il regista del Napoli André Zambo Anguissa ha proferito a The Athletic del suo percorso in azzurro. Queste le parole riportate da TuttoNapoli: “Lo scudetto è stato incredibile, i calciatori sono visti come degli dei. Sono tutti pazzi di noi. I tifosi ti danno tanto amore, pure se ogni tanto non è facile perché non puoi neppure uscire. Lo scudetto è stato il primo trofeo che ho vinto, ma sono stato più contento per i tifosi che lo aspettavano da 33 anni. Già il campionato passato siamo stati vicinissimo a vincerlo ed era stato frustrante, ma abbiamo imparato dai nostri errori e siamo stati concentrati fino dopo lunghi sforzi. La stagione è stata incredibile”.
Il suo arrivo a Napoli?
“Volevo andare a Napoli e volevo dimostrare di essere un grande giocatore. Incontrai Spalletti e dopo un paio di giorni mi chiese di giocare, io ero pronto e ho giocato una gara fantastica con la Juve e tutti mi hanno elogiato. Al Fulham giocavo bene ma c’era sempre un po’ di scetticismo, viceversa a Napoli hanno capito che potevo far parte di una squadra molto forte”.
Il suo ruolo?
“Nella giornata odierna sono completo perché bisogna fare tutto a centrocampo, correre, difendere, attaccare, avere resistenza, fare gol, assist. Prima segnavo in maggior misura, in seguito ho smesso di farlo perché ero difensivo, cercavo di gestire l’equilibrio. Ma devo la mia crescita a Spalletti”.
Il rapporto con Spalletti?
“Mi piace prima l’uomo e in seguito il tecnico. Mi ha sempre supportato, ogni tanto urlava troppo (ride, ndr) ma lo faceva perché sapeva che potevo dare in maggior misura. Mi chiedeva come stesse la mia famiglia, cosa facessi nel giorno libero, sa che ci possono essere problemi, ti spinge se le cose non vanno bene, ti motiva, si mette nei tuoi panni. Allorchè parla mette i brividi coi suoi discorsi motivazionali. Mi ha pure regalato un orologio. Con un allenatore del genere puoi solo migliorare”.
Image:Getty
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