Stanislav Lobotka, metodista del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista a Forbes in cui ha pure raccontato Napoli, la sua Napoli, una città che è diventata come casa dopo tre anni e mezzo di permanenza e tuttavia altri a venire.
Hai parlato della mentalità italiana. Cosa ti piace e a cosa ti stai abituando?
“Devo tuttavia abituarmi al modo in cui guidano lì. Napoli o ti piace o non ti piace, non c’è via di mezzo. C’è più sterrato, ad esempio sulle strade, il traffico non è l’ideale, ma in compenso mi piace la mentalità, sono amichevoli, di conseguenza modesti. C’è del cibo eccellente, cosa posso fare? Hai Capri, le isole, il mare…”.
Ti trovi bene con gli orari per gli appuntamenti?
“Allorchè ci si incontra alle cinque bisogna chiedere se è l’a questo punto normale o l’a questo punto napoletana. Ci vogliono dai dieci ai quindici minuti. Ci sono abituato, solo che ogni tanto me lo dimentico. Sono pronto alle cinque e scrivo: come va? Hanno tempo, non hanno fretta, non sono stressati. Voglio dire, solo al volante… Ma da come guidano, non ho visto un incidente stradale grave lì. Gli viene insegnato in questo modo, a loro non si applicano le regole come dare la precedenza in posizione esterna di destra: va chi arriva prima”.
È vero che i napoletani sono molto superstiziosi?
“Ad esempio, allorchè passa a qualcuno una saliera, devi prima metterla sul tavolo e dopo lasciare che qualcun altro possa prenderla. Non passa di mano in mano, porta sfortuna. Me lo fece notare un amico una volta allorchè gli dissi: dammelo normalmente… (sorride)”.
Image:Getty
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