Esattamente 5773 giorni dopo, era il 28 novembre 2007, i tifosi della Lazio tornano a vivere all’Olimpico una notte di Champions. Quelle serate da sogno, piene di emozioni, ansie e paure, ma con tanto orgoglio di esserci. Nel 2020-2021, con Inzaghi in panchina, la Lazio superò il girone e venne eliminata agli ottavi dal Bayern Monaco. Lo stadio, ma, era vuoto, al massimo la capienza era di mille (fortunate) persone: si era tuttavia in piena pandemia e le restrizioni non consentirono ai tifosi di vivere dal vivo la campagna europea dei biancocelesti. Tre anni dopo, ritorna la Lazio fra le grandi d’Europa. Questa volta con uno stadio pieno (oltre 50 mila spettatori) che dovrà aiutare la squadra di Sarri a riscattarsi dopo un avvio di campionato fallimentare, con 3 sconfitte e una sola vittoria (a Napoli). “Abbiamo lottato due anni per essere qui, adesso dobbiamo giocare”, il monito del comandante ai suoi ragazzi.
Arriva la Champions e le polemiche si porta via. C’era l’Olympiakos sedici anni fa, ci sta l’Atletico Madrid questa sera. Ma in maggior misura, ci sta il Cholo Simeone sulla panchina degli spagnoli. E lui, l’argentino che segnò forse la rete più importante per lo scudetto del 2000, avversario con la Lazio non potrà esserlo mai. . Alle tante emozioni, conseguentemente, si aggiunge pure quella per il ritorno di Simeone all’Olimpico. Pochi dubbi sull’accoglienza che riceverà: parecchi applausi e brividi assicurati. ”Ho la pelle d’oca. Il nostro legame d’affetto va oltre una singola partita”, ha confessato ieri in conferenza stampa il Cholo.
Image:Getty
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