Una Roma con i giri al minimo basta per superare all’Olimpico il Frosinone per 2-0 ritrovando non solo l’affermazione dopo la disfatta contro il Genoa, ma pure una solidità difensiva che consente a Mourinho di chiudere la sua seconda partita stagionale senza subire gol (l’altra è stata l’affermazione con l’Empoli per 7-0). Al resto pensano i soliti Dybala e Lukaku, con il primo a deliziare il secondo per l’1-0 e sempre con la Joya protagonista dell’assist del 2-0 per capitan Pellegrini. Ma neanche 72 ore dopo il crollo di Marassi, Mourinho si affida a un undici quasi uguale se non fosse per Cristante nella linea dei tre centrali (visti gli infortuni di Smalling e Lllorente) e la presenza di Karsdorp invece di Kristensen sulla fascia destra. A cambiare, viceversa, è la solita routine pre partita, con l’allenatore giallorosso che ha preso la decisione di seguire il riscaldamento vicino ai suoi calciatori. Una scelta fatta per stare al fianco di una formazione in imbarazzo non potendo sapere quale sarebbe stata la reazione del tifo romanista. In conclusione l’Olimpico, tuttavia sold out, ha risposto con l’indifferenza iniziale, ma applaudendo Mourinho alla lettura delle formazioni. Qualche timido fischio lo ha avuto Pellegrini, come pure il Frosinone di Di Francesco, schieratosi a tre con l’inserimento di Monterisi e Romagnoli, quest’ultimo obbligato a lasciare il campo al 18’ per infortunio.
Dinanzi spazio a Cuni per Cheddira con l’11 del Frosinone due volte vicino al gol nella prima parte della gara sfruttando in tutte e due le opportunità una dormita di Ndicka. Più preciso Lukaku che alla prima possibilità segna il suo quarto gol con la casacca della Roma in sei presenze. Una marcatura propiziata dalla giocata di prima di Dybala per ciò che è il 16° centro del 2023, rendendo Big Rom il terzo miglior marcatore dell’anno solare fra i calciatori della Serie A (meglio hanno fatto solo Lautaro e Osimhen). Nel secondo tempo i 22 sul terreno di gioco non cambiano fino alla doppia sostituzione di Di Francesco che toglie Baez e Cuni, inserendo Caso e Cheddira. Le contromossa di Mourinho, viceversa, passa dall’avvicendamento Karsdorp-Kristensen, con lo Special One che fa scaldare per tutta il secondo tempo Belotti, Azmoun, El Shaarawy e il Primavera Joao Costa, ma fino a cinque dal termine lascia sul terreno di gioco la stessa squadra pure se stanca, trovando il raddoppio con Pellegrini, tuttavia su assist di Dybala (questa volta su punizione). Solo nel finale dentro Aouar e Azmoun con il triplice fischio dell’arbitro che regala tre punti a una Roma che vola a 8 in classifica e che fa pace con i suoi tifosi andando sotto la Sud ad applaudire uno stadio che nonostante i risultati non ha protestato contro come a Genova.
Image:Getty
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