Halloween è appena passato, è vero, ma la prossima settimana per la Lazio sarà spettrale. Domani ci sta il Bologna, che ha pareggiato con Juventus, Inter e Napoli. Mercoledì all’Olimpico arriverà il Feyenoord, che se batte la Lazio la elimina virtualmente dagli ottavi di Champions. E dopo, domenica 12, Sarri si ritroverà contro Mourinho nel primo derby stagionale. Nove giorni nell’inferno per provare a vedere la luce dopo un avvio di stagione fra alti e bassi. Se ci sta un momento in cui la squadra partenopea deve accelerare, è questo.
Rispetto all’anno scorso il meccanismo biancoceleste è meno perfetto, lo dimostrano i numeri di inizio stagione. Tuttavia ci sta un aspetto che può decidere il destino con i tre impegni settimanali: la possibilità di Sarri di poter contare su una panchina mai in questo modo lunga fin dal momento in cui è a Roma. Basti pensare che sta alternando, di partita in partita, per lo meno 3-4 calciatori. E continuerà a essere in questo modo iniziando da Bologna, allorchè cominceranno le rotazioni. Dinanzi Immobile tornerà titolare, Pedro e Isaksen scalpitano: lo spagnolo può far rifiatare Zaccagni. Come a centrocampo Luis Alberto può avere un turno di riposo: Kamada sta entrando sempre bene, Vecino è l’uomo più determinante della Lazio nell’ultimo mese. L’abbondanza ci sta, pure in regia, ove Cataldi trappola Rovella. In mediana Guendouzi, viceversa, pare intoccabile. Sugli esterni ci sono 4 calciatori per 2 posti: spicca il poco utilizzo di Pellegrini, mai sul terreno di gioco dopo l’infortunio con l’Atletico Madrid. Mentre al centro con Casale fuori causa per infortunio Patric-Romagnoli sono costretti agli straordinari, l’alternativa è Gila, mai messo in campo questa stagione.
Image:Getty
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