Questa volta il sorpasso non si concretizza: la Juventus rimane dietro all’Inter che nella serata di domani avrà dunque l’opportunità, vincendo in casa della Lazio, di allungare a +4 sui bianconeri. Finisce 1-1 a Genova col vantaggio su rigore di Chiesa e il pari a inizio secondo tempo di Gudmundsson che congela il risultato in equilibrio. Prestazione opaca di Madama che ha salutato la Liguria con dispiacere.
Battaglia al centro al campo e “regali” di Vlahovic a Chiesa.
L’avvicinamento alla sfida non inizia nel migliore dei modi Allegri e i suoi. Perché Rabiot, dopo aver forzato il test decisivo a poche ore dall’incontro, è obbligato a dare forfait a causa di pestone e botta al costato rimediati la scorsa giornata contro il Napoli. Il francese non va neanche in panchina e allora Allegri, dopo gli zero minuti nelle ultime tre uscite, dà spazio a Miretti al centro al campo. E la zona centrale del rettangolo verde, non proprio in condizioni perfette, del Ferraris è la zona della battaglia che portano avanti le due squadre all’insegna della grande fisicità che le contraddistingue. Come molte volte capita è un episodio che indirizza verso la sponda bianconera la sfida: Badelj perde il possesso palla poco prima dell’area di rigore lasciandola a Vlahovic che regala una verticalizzazione a Chiesa il quale, a sua volta, anticipa Martinez e si guadagna il penalty. Lì un altro regalo (uno fatto pure al Genoa con uno sbaglio nell’area piccola) del numero 9 che decide di lasciare il tiro dal dischetto al compagno di reparto che trasforma il vantaggio ospite.
Chiesa ritorna a segnare ma non basta: pari e dispiacere per la Juve.
Quella botta secca a incrociare che ha spiazzato l’estremo difensore genoano è stata una vera e propria liberazione per Federico Chiesa. Perché il classe 1997 non riusciva a trovare la via del gol con la casacca della Juventus da 83 giorni allorchè, nel ricordo più brutto della prima parte di stagione juventina, infilò la sua quarta rete in campionato. Da lì in dopo solo esultanze con maglia della Nazionale, fino al rigore di ieri in serata “regalatogli” da Vlahovic che il numero 7 ha raggiunto nella classifica dei capocannonieri di Madama. Secondo penalty della sua carriera realizzato in Serie A (dato Opta) sui tre battuti: entrambi fra le mura del Ferraris di Genova. Pare la solita Juventus capace di fare un gol e trincerarsi nelle proprie sicurezze difensive ma a Marassi la storia questa volta è differente perché a inizio ripresa il Genoa raddrizza subito l’incontro. I rossoblu vincono una serie di rimpalli al limite dell’area di rigore e trovano il pari con Gudmundsson che incastra l’incontro sull’1-1 senza troppi picchi (solo un angolo con deviazione di Bremer) e tanto dispiacere per la Vecchia Signora.
Image:Getty
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