José Mourinho alla vigilia della partita con la Juventus vorrebbe avere giocare a carte coperte. Troppo importante la trasferta di Torino per dare un assist al collega Allegri e per tale motivo la conferenza con la stampa la tiene alle 10.30 del mattino. Prima dell’allenamento conclusivo, in questo modo da evitare le domande sui dubbi di formazione. L’unico, ma, riguarda quello intorno alle condizioni di Paulo Dybala. “Sarà pronto ma non vi voglio dire se giocherà”, la risposta dello Special One che alla sua squadra chiede “la stessa personalità mostrata contro il Napoli”. Ma se sette giorni fa a spingere i giallorossi c’era un Olimpico intero, nella giornata odierna Lukaku e compagni dovranno vedersela lontano dalle mura amiche, in un Allianz ostile e nel quale la Roma non ha tuttavia mai vinto. “Mi piacerebbe che con la Juventus giocassimo faccia a faccia”, aggiunge Mourinho, nella speranza che le timidezze molte volte mostrate fuori casa dai giallorossi nel 2023 svaniscano. Non a caso la sua squadra nell’anno solare in Serie A delle 10 sconfitte subite, nove di queste le ha arrivare proprio lontano dall’Olimpico. Un ruolino che fin qui ha rallentato, ma non arrestato, la corsa Champions romanista. Pure per tale motivo, dopo le indicazioni dell’allenamento conclusivo, l’idea di José è quella di contare su Dybala dall’inizio della gara. Il giocatore ha sostenuto gli ultimi quattro allenamenti in gruppo e ha dato disponibilità a giocare, le ultime riserve saranno ma sciolte domattina, ma le possibilità di vedere dall’inizio la coppia con Lukaku sono alte. Insomma, serve tutta la qualità pronto per vincere contro una Juventus che Mourinho definisce “risultatista” e non nell’accezione negativa che molti attribuiscono a questa parola.
Al contrario, “per me ha solo connotazioni positive”, spiega il portoghese che punterà pure su Pellegrini a centrocampo. “Nell’ultimo periodo abbiamo visto un Lorenzo “flat”, con un rendimento non alto, senza salite. Adesso la salita ci sta stata con il Napoli e dobbiamo approfittarne adesso che abbiamo 6-7 gare importanti perché lui è un giocatore superiore”. Dunque ci sarà il capitano giallorosso insieme a Paredes e Cristante, mentre Zalewski ha recuperato la febbre dei giorni scorsi ed è preparato a prendersi la corsia sinistra, con quella destra destra che andrà a Kristensen. Scelte obbligate nel reparto arretrato ove Mancini dovrà tuttavia stringere i denti e giocare insieme a Llorente e Ndicka, aspettando che il mercato regali l’acquisto che serve. A tal proposito l’affare Bonucci pare quasi in maniera definitiva sfumato, dopo che dirigenza e proprietà hanno registrato i forti malumori della piazza sul possibile arrivo dell’ex bianconero. “Di Bonucci non parlo perché non è un nostro giocatore – inizia Mou – Ma io dico sempre due cose: il cuore di un club sono i tifosi, in seguito ci sono le proprietà e le strutture che sono sovrane. Le decisioni sono di chi è sovrano. Ma allorchè tu fai qualche cosa che è graditissimo ai tifosi alimenti quella passione, allorchè fai il contrario secondo la mia opinione non si deve fare e più di questo non posso dire”. A buon intenditor, poche parole.
Image:Getty
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