Il successo di Verona è la miglior fine possibile per il 2023 della Salernitana. Anno complicato da leggere: prima la bellissima cavalcata di Paulo Sousa, una salvezza in tranquillità e una formazione che sembrava pronta al balzo in avanti. In seguito, i due veri momenti sliding doors: la decisione di puntare tuttavia sul portoghese nonostante il flirt col Napoli e le mancate offerte per Dia, sulla cui cessione la squadra granata contava di costruire il mercato estivo. In questo modo, un avvio di stagione più complicato del previsto, pure se proprio le ultime due uscite hanno confermato come il lavoro di costruzione della squadra – e Tchaouna, pescato dall’ex direttore sportivo De Sanctis e dal suo team, potrebbe pertanto essere un gioiellino – lascino ampi margini per sperare tuttavia in un futuro roseo.
Via gli scontenti. È il diktat di patron Iervolino, al quale a questo punto dovrà rispondere il nuovo direttore generale Walter Sabatini. Il riferimento al giocatore d’attacco senegalese non è casuale: Dia ha una clausola da 21 milioni di euro e la Salernitana si aspetta arrivino proposte interessanti, ma arrivare a quella cifra pare complicato. Con lui, a fare le valigie potrebbero essere Mazzocchi e Bronn, entrambi – in maggior misura il primo – corteggiati in Italia e all’estero.
E gli altri? Lo stesso Sabatini, ma, ha promesso di valutare andare a fondo la squadra. Il primo step sarà decidere se seguitare o meno con Filippo Inzaghi in panchina: gli ultimi risultati sono ottimi avvocati per l’allenatore, ma il dg con onestà ha ricordato non essere una sua scelta e avere qualche difficoltà a convivere con questo aspetto. Ci saranno in seguito da valutare le situazioni di, magari non scontento, ha mercato. Su tutti Lorenzo Pirola, uscito malconcio dal Bentegodi.
Image:Getty
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