Cinque vittorie consecutive. Dopo aver battuto il tabù Lecce (mai sconfitto dal Sarri biancoceleste) e a tre giorni dal successo nel derby, che toglie sempre un’infinità di forze, la Lazio centra il pokerissimo: è la prima volta che accade con il Comandante in panchina. Per Sarri quella di ieri era la prova di maturità e la squadra, fra difficoltà fisiche e mentali, l’ha superata. Non a pieni voti, ma con un buon punteggio. Lo testimonia la classifica, che torna a sorridere alla Lazio dopo che per un autunno intero le era ostile: quarto posto della Fiorentina distante un solo punto e Bologna superato.
Empoli, Frosinone, Udinese, Roma e Lecce. Tutte vittorie. Impensabile dopo il ko interno per 2-0 interno con l’Inter. Eppure Sarri è riuscito a ritrovare la sua squadra, rimettendo insieme i pezzi che funzionavano l’anno scorso e qualche piacevole novità, come Pellegrini, Isaksen e Castellanos. Il calendario è stato abbordabile, ora arrivano ostacoli più importanti. Dalla Supercoppa a Riad (venerdì la semifinale con l’Inter) al Napoli che verrà all’Olimpico dopo le fatiche arabe. Mazzarri rinuncerà a Osimhen (in Coppa d’Africa) e Kvaratskhelia, squalificato dopo il giallo preso ieri. Ma pure Sarri dovrà rinunciare a due top player nel reparto avanzato, Zaccagni e Immobile, entrambi diffidati e ammoniti ieri. Due ingenuità per i due calciatori laziali, sanzionati non per falli ma per due ingenuità verso la squadra avversaria. Non si risparmieranno in Supercoppa, per lo meno questo.
Image:Getty
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