Studiata e preparata bene, sviluppata e interpretata pure meglio. Con una cura maniacale per i dettagli, l’atteggiamento corretto e la voglia di rendere tuttavia più bello un torneo già di per se importante e fin dall’inizio in linea con gli obiettivi iniziali. Quello del Monza è stato un piccolo capolavoro perché il Milan è stato sconfitto complessivamente e per tutto, pure oltre il 4-2 (momentanea remuntada subita compresa) con cui si è tolto lo sfizio di piegare una grande squadra. Peraltro insieme all’Inter la squadra più in voga e in forma del momento e che prima di non parlare per una volta all’U-Power Stadium aveva “scherzato” con il Rennes nei preliminari di Europa League. Non un top team qualunque insomma.
Raffaele il trasformista Tutt’al più ce ne fosse bisogno Palladino ha dato un’altra prova di quanto sia bravo. Il match è stata vista prima di affrontarla, capita all’origine e studiata nei minimi particolari. Affrontata pure con la forza delle idee, delle convinzioni e il coraggio di cambiare rispetto al consueto imprinting. Tatticamente l’allenatore è uscito vincente nel confronto con Stefano Pioli, affrontato a specchio con lo stesso modulo. 4-2-3-1 per entrambi e duelli uomo contro uomo, con un particolare: nella prima frazione di gare il Milan non è riuscito a farne suo nemmeno mezzo mentre il Monza sì, e cioè quelli decisivi per segnare prima con Pessina e dopo con Mota Carvalho.
Una genialata di Palladino, capace di mutare forma e movimenti con un piano alternativo a quello originale. Una partita al limite della perfezione dei suoi giocatori, maturi al punto corretto e in grado di adattarsi a seconda delle esigenze e delle circostanze. Compresa la gestione della remuntada firmata Giroud e Pulisic, due guizzi da campioni che stavano per compromettere quanto di buono fatto anteriormente.
Evenienza scongiurata da un fulmine di classe di Bondo (in evidente crescita) e dal blitz di Colombo che dopo mesi senza gol è riuscito a ritrovare il gol proprio contro il Milan, la squadra con cui è cresciuto calcisticamente e da cui è giunto a titolo temporaneo. Tanta roba il 4-2, altro che storie.
Che numeri Sulla ruota di Monza ci sta l’imbarazzo della scelta: 33 i punti in classifica, 3 in meno rispetto al Napoli campione d’Italia (affiancato dal Torino) e 4 dalla Lazio, 11° posto in classifica, 4° risultato utile di fila e 2 come i successi consecutivi in casa. Quale scegliere? A ciascun uomo la scelta, ma di certo da qualunque angolazione la si voglia guardare la stagione del Monza è decisamente importante. E il bello è che potrebbe diventare tuttavia più interessante.
Image:Getty
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