Andrea Ritorni, chief scouting per la VigoGlobalSport Service del procuratore Claudio Vigorelli, ha disquisito di Michael Kayode della Fiorentina, sua scoperta, durante una conversazione con Sportitalia: “Nella sua fascia ci sono Dodò, che purtroppo si è fatto male per molto tempo e dopo è giunto Faraoni: per lui lavorare ed essere di moda concorrenza con giocatori in questo modo esperti vuol dire apprendere ogni giorno arrivando ai massimi livelli. Ama la concorrenza. Italiano e tutto il suo gruppo, insieme pure a Pradé, sono davvero fondamentali ed eccellenti nell’accompagnare la sua crescita. Ha tuttavia tantissimi margini. Mentalmente vorrebbe avere arrivare, è uno che si sacrifica, fa vita sana, viene da una bella famiglia, ha una fidanzata ed è molto con molta tranquillità. Deve al contempo, ma lo sa pure lui, migliorare alcune sue lacune. Come ogni tanto nella pulizia del tocco, oppure nel fatto che gli capiti di fare una partita perfetta e dopo di avere un minimo di disattenzione”.
Qual è il suo ruolo più indicato?
“Fra i moduli nei quali ha giocato, nel 3-5-2 è forse quello ove si esprime meglio, perché fa sia il reparto arretrato che quella offensiva. Con la Juventus difatti ha giocato lì ed ha fatto un’ottima prestazione pure dietro. È moderno e non per niente ha gli occhi addosso di parecchi top club inglesi e non solo”.
Spalletti ha riconosciuto di tenerlo d’occhio per la Nazionale.
“È lusingato. Allorchè viene a sapere che ci sono Spalletti o Domenichini alle sue gare non ne è indifferente, perché il suo sogno è giocare per l’Italia maggiore. In quel ruolo la Nazionale ha già 2-3 grandi calciatori e lui lo sa, se dopo lo chiameranno sarà super soddisfatto”.
Chi è il suo idolo?
“Cafù, ne è sempre stato innamorato”.
Image:Getty
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