Antonio Corbo, giornalista ed editorialista de La Repubblica, ha scritto della contestazione dei tifosi dopo la gara persa contro l’Empoli sul normale: “Non doveva tuttavia umiliarsi solo la squadra allorchè a testa bassa si è avvicinata ad una curva di Empoli per subìre insulti e minacce. Una scena surreale che ora mai si replica molte volte nel calcio, non solo con il Napoli. Le porte degli stadi sono sempre aperte pure alla villania e all’arroganza.
Se la società non ha saputo né voluto potenziare la formazione campione del 2024,se non ha ben sostituito l’allenatore del trionfo sparito nel mistero, non si sa tuttavia bene se “per amore di Napoli” come dice lui, se per vendicare presunti sgarbi del patron, se per il timore di non ripetere l’impresa; ed tuttavia, se non è riuscita neanche a prendere Tudor che adesso vince con la Lazio; ed tuttavia, se è riuscita con il capo scouting Micheli a proporre l’irrisorio Natan di ieri; se tutto questo è successo nel Napoli, qualcuno della società, da De Laurentiis a Chiavelli, all’astratto direttore Meluso doveva fare da schermo ai calciatori processati a scena aperta da chi non ha alcun diritto di scaricare su di loro la violenza verbale, l’ira di una sconfitta che è di tutti, non solo di chi nella giornata odierna la teme, debole e vulnerabile, coinvolto in pur deplorevole fallimento collettivo.
Image:Getty
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