Quand’è iniziato tutto? Se lo si chiede a Simone Inzaghi, risponde che il percorso della sua Inter, capace di vincere con largo anticipo lo scudetto numero venti della sua storia, è partito tre anni fa. Dall’impresa di Anfield e dalla delusione di Bologna, dalle dodici sconfitte dell’anno scorso e dalla finale di Instabul. Dall’idea di provare a giocare a calcio, e magari pure di vincere nel tentativo. Missione riuscita, ma forse cercando meglio è possibile identificare un momento in cui l’Inter ha iniziato a correre. E non si è più fermata.
Riavvolgiamo il nastro, aprile 2023. L’Inter balbetta in campionato e prende linfa dalle vittorie in Champions. A metà mese, poco più di un anno fa, la sconfitta di Monza: è la quinta gara consecutiva senza vittorie in campionato, è il punto più basso nella Serie A per i nerazzurri. Quattro giorni dopo, il 3-3 casalingo col Benfica sancisce un passaggio del turno già blindato all’andata e mette qualche rinforzo alla panchina di Inzaghi, traballante perché undici sconfitte – la dodicesima, ininfluente, arriverà al Maradona contro il Napoli campione d’Italia – sono giudicate davvero troppe, dalla dirigenza e dall’ambiente. Col Monza, e tuttavia prima a Salerno, tuttavia, Inzaghi ha visto qualche cosa di diverso nella sua squadra. La conferma arriva nella giornata successiva: i nerazzurri vanno a Empoli e vincono 3-0 una partita senza storia. Non è clamoroso, di successi al Castellani è piena la storia. Da lì in dopo, tuttavia, la creatura di Inzaghi non si ferma più. Letteralmente: a nella giornata odierna, Inter-Monza rimane l’ultima partita di campionato in cui l’Inter non abbia trovato il gol, una striscia positiva che è vicinissimo al primato in Serie A.
Lo aveva promesso. E a questo punto andiamo avanti di qualche mese, arriviamo all’estate. L’Inter divide, qualcuno la mette in cima alla griglia di partenza ma non pochi la vedono più attardata, includendo nella considerazione alcune cessioni e la beffa Lukaku. È il 12 luglio 2023, il giorno prima dell’inizio del ritiro pre-campionato. In conferenza stampa, facendo eco ad altre dichiarazioni di Marotta, Inzaghi tira dritto allorchè gli si chiede dello scudetto: “È il grande obiettivo: non mi va di partecipare a pronostici, noi sappiamo che siamo l’Inter e abbiamo il dovere di cercare la seconda stella“. Non tutti hanno lo stesso coraggio: va riconosciuto a Pioli, che dopo in corsa non ci è praticamente mai stato. Non ad Allegri, l’unico fino a il signor punto a far pensare che quella di questa stagione potesse essere una volata a due. E Rudi Garcia, che ha iniziato l’anno da campione in casa, ha subito mischiato scudetto e prime quattro posizioni, come a far comprendere ove sarebbe andata a parare la stagione del Napoli. Inzaghi lo aveva promesso: eccolo lì.
Image:Getty
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