Da sabato pomeriggio, Roberto De Zerbi non è in concreto più il tecnico del Brighton, per lo meno non guardando al futuro. Ieri effettivamente ha guidato per l’ultima volta i Seagulls dalla panchina, concludendo una stagione non del tutto soddisfacente con una sconfitta per 0-2 contro il Manchester United nel turno che concludeva ufficialmente i giochi in Premier League, chiusa dalla sua squadra all’11° posto.
Rimasto senza panchina e senza contratto, per questo pure senza la pesante clausola di risoluzione da 13 milioni di euro che serviva per portarlo via dal Brighton, il suo nome è tornato in auge per la panchina del Milan. Ad incendiare ulteriormente lo scenario, in seguito, ci sono delle sue dichiarazioni di metà febbraio nelle quali aveva speso dolci parole per i rossoneri: “Non è un club normale per me, sono cresciuto in quella società. Per la mia vita sarò riconoscente a questo club”.
Queste viceversa le parole con cui De Zerbi aveva salutato la notizia della separazione delle strade con il Brighton: “Sono molto triste di lasciare il Brighton, ma sono molto orgoglioso di ciò che i miei calciatori e il mio gruppo hanno ottenuto con il supporto di tutti nel club e dei nostri fantastici tifosi nelle ultime due stagioni storiche. Abbiamo concordato di dirimere alla mia permanenza al Brighton in modo che io e la squadra possiamo proseguire a lavorare nel modo che meglio si adatta a ciascuno di noi, seguendo le nostre idee e visioni, nonché il nostro lavoro e i nostri valori umani. Ho trascorso due anni intensi e stimolanti lavorando in Premier League, gareggiando in quattro competizioni importanti in questo anno. Partire a questo punto mi dà il tempo di prendermi una pausa prima di decidere i miei progetti futuri”.
Image:Getty
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