Roberto D’Aversa, allenatore dell’Empoli, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match di domani contro il Bologna: “L’obiettivo che ci siamo prefissati dal primo giorno è quello di lavorare bene e forte, in seguito quale sarà il meglio non lo sappiamo, lo scopriremo solo a fine campionato. In queste due partite la squadra ha fatto ottime cose, alcune sono da migliorare, ma non mi preoccupa, come minimo ho materiale per lavorare durante la settimana. Ciò che mi preme è che non dobbiamo nella maniera più assoluta abbassare la guardia perché abbiamo vinto contro la Roma, ma seguitare a fare quanto fatto, giocando da squadra, cercando la prestazione… Allorchè si fa in questo modo si hanno più possibilità di raccogliere un risultato positivo. Già da domenica avevo cancellato la partita dell’Olimpico, il Bologna ha un punto, ma farà la Champions e questo dimostra il loro valore, dobbiamo essere pronti a rispettare l’avversario, qualsiasi esso sia. Ci deve restare la voglia di entrare sul terreno di gioco propositivi, l’intensità a maggior ragione, in maggior misura perché loro sono forti fisicamente. Alcune cose vanno migliorate per venire via da Bologna con un risultato”.
Che Bologna si aspetta?
“Non bisogna guardare il 3-0 di Napoli perché li hanno messi in imbarazzo e pure contro l’Udinese avrebbero sacrosanto qualche cosa in più. Sicuramente faranno ogni cosa finalizzato alla vittoria, il loro allenatore gioca in maniera molto aggressiva in fase difensiva, andando uomo su uomo, diversamente da quanto faceva la Roma. Siamo preparati su come si presenteranno loro, la parte tattica ci può dare una mano, ma ciò che è veramente importante è l’interpretazione e come scendiamo sul terreno di gioco”.
Quanto è importante l’aspetto delle palle inattive per voi?
“Non lo dico io, ma i numeri… Molte volte rompono gli equilibri nelle gare. È molto importante che ci si lavori in maniera convinta, sono rimasto stupito dalla velocità con cui questi ragazzi assorbono gli schemi, lavoriamo su dei tempi di battuta, di inserimento e su tante situazioni. Da parte loro c’è massima predisposizione e questo è molto importante. Possiamo preparare purchessia schema, ma se non battiamo o saltiamo in maniera convinta, difficilmente in seguito lo schema viene bene”.
Quanto è stato importante sforzarsi di mantenere i piedi per terra dopo l’affermazione di Roma?
“Ho un’esperienza tale da poter far comprendere che, dal momento in cui si vince a Roma, questo non ci dà il diritto di pensare di poter affrontare una gara in modo più agevole. Dobbiamo ragionare con l’obiettivo che ci siamo prefissati di conquistare in tutte e 38 le gare, in seguito è chiaro che le complicazioni ci saranno. È inutile negare che all’Olimpico abbiamo rischiato di pareggiare dopo quanto abbiamo fatto nella prima parte della gara, ove non c’era stata storia. Abbiamo riaperto una partita che non dovevamo riaprire, la mia rabbia era per quello. L’avversario va rispettato, guai a essere presuntuosi, in alternativa prenderemmo una bella batosta, cosa che non ci possiamo permettere”.
Image:Getty
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